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Governo Draghi, due ministri rischiano di perdere la poltrona: “Poco incisivi”, il retroscena

29/07/2021 13:25 - Aggiornamento 29/07/2021 14:47

Governo Draghi due ministri “in forse”, verso rimpasto? Acque agitate a Palazzo Chigi. Secondo quanto riportato da “Il Foglio” (stando ad un retroscena rilanciato in queste ore anche da ‘Libero Quotidiano’) il presidente del Consiglio sarebbe pronto a far saltare due ministri dell’esecutivo. Tutti nella maggioranza si sarebbero resi conto della loro fragilità: “Rischiano di non riuscire a tenere testa alle regioni, ai sindaci, ai partiti”. Le poltrone in questione sarebbero quelle del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dei Trasporti Enrico Giovannini. Che poi, di fatto, sono quelli decisivi per la ripartenza della scuola a settembre.

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Governo Draghi ministri rischiano di perdere la poltrona: “Poco incisivi”, il retroscena

Si continua a dire, in lungo e in largo, nei talk show che la didattica a distanza necessaria durante i primi mesi della pandemia oggi sarebbe inaccettabile. Tra gli intenti dell’esecutivo favorire il ritorno in classe. Il premier Draghi ha sottolineato che resta questa una priorità “assoluta”: «L’obiettivo è tutti in presenza, all’avvio dell’anno scolastico: ciò che c’è da fare, sarà fatto». Ma sono tanti i nodi da sciogliere e i dicasteri occupati da Bianchi e Giovannini, cruciali per la ripartenza di settembre, sembrano procedere con lentezza. “Poco incisivi”, a detta di “Libero”. Al momento non si conoscono ancora i provvedimenti di ambedue: dalla capienza dei mezzi pubblici al distanziamento sociale, dall’obbligatorietà vaccinale degli insegnanti al Green Pass come requisito per salire su bus e treni locali. C’è incertezza anche su quesiti banali, come “se un alunno risulta positivo, ma i compagni sono vaccinati, la classe va comunque in quarantena?”. Il tema della scuola e dei trasporti dovrebbe essere affrontato al prossimo consiglio dei ministri. Le decisioni dovrebbero arrivare entro il 6 agosto. A rallentare la tabella di marcia, a detta de “Il Foglio”, proprio i professori: “Esasperano la riflessione. Un ministro deve intervenire, sollecitare gli scienziati”. 

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Il nodo della scuola: Il generale Figliuolo e il ministro Speranza al lavoro per la didattica in presenza

Il premier Draghi preme per un ritorno in presenza al 100 per cento. Si punta quindi a superare l’85% odierno di personale scolastico vaccinato, soprattutto in quelle regioni rimaste più indietro. Parliamo di Calabria, Sicilia, Sardegna; quelle aree del paese in cui ci sono insegnanti che non hanno ricevuto ancora nemmeno la prima dose. «L’obiettivo è garantire una buona copertura per gli studenti di 12-18 anni prima dell’inizio dell’anno scolastico», ha detto il commissario straordinario al “Foglio”, «vista l’importanza della didattica in presenza». Insieme a Speranza, Figliuolo è a lavoro per preparare un protocollo con l’ordine dei farmacisti per test rapidi a prezzi calmierati, per cui il governo Draghi avrebbe stanziato 45 milioni di euro. Ma si parla anche di corsie preferenziali negli hub per adolescenti e professori. Leggi anche l’articolo —> Caso Tabacci, perché Conte “ha dato l’ordine al M5s di non parlarne”: il retroscena

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