I guariti dal Covid possono reinfettarsi? Che cos’è la «superimmunità»? Non pochi Italiani hanno contratto il virus mentre erano in attesa della terza dose. Molti hanno ottenuto il Super Green Pass per avvenuta guarigione: di conseguenza potranno rimandare la dose booster per altri mesi, proprio perché coscienti di aver sviluppato una certa immunità. Una buona fetta di esperti però insiste perché ricevano il vaccino anche coloro che si sono già ammalati, proprio perché la memoria immunitaria del paziente ne uscirebbe più rafforzata. Una recente scoperta, riportata tra i tanti siti anche da «Qui Finanza» sembra dar loro ragione.
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Guariti dal Covid possono reinfettarsi? La “superimmunità” solo con i vaccini: il nuovo studio
Stando ad uno studio condotto dalla Oregon Health and Science University chi si è vaccinato dopo essere guarito dal Covid avrebbe sviluppato una sorta di “superimmunità“, definita dagli scienziati come una «protezione doppia» contro la malattia. Si tratta di una ricerca portata avanti durante il boom di contagi da variante Delta negli Usa. In sostanza, è venuto fuori che chi ha avuto il Coronavirus e si è anche vaccinato, ha essenzialmente meno probabilità di essere contagiato di nuovo. Su Omicron i dati a disposizione sono ancora scarsi, eppure sempre «Qui Finanza» cita una recente ricerca, che arriva direttamente dall’Australia e che deve essere ancora soggetta a revisione. Uno studio che avrebbe sortito gli stessi risultati raggiunti dalla Oregon Health and Science University. Questo discorso della “superimmunità” interesserebbe anche i pazienti guariti dalla variante sudafricana, che si sono anche vaccinati a stretto giro. Il dato particolare però è che sembra che il vaccino conferisca la super immunità soltanto se si viene infettati in seguito alla prima o seconda dose. Senza l’inoculazione del siero la “superimmunità” non potrebbe svilupparsi.
«Capacità di neutralizzare le varianti notevolmente alta così»
Proprio perché un’infezione naturale da sola non è capace di produrre nulla oltre agli anticorpi post guarigione. «Non solo il livello degli anticorpi è alto, ma la capacità di neutralizzare in modo incrociato diverse varianti è notevolmente alta», ha spiegato a Insider Fikadu Tafesse, coautore dello studio dell’Oregon. L’ennesima prova che i vaccini sono il solo strumento per contrastare la malattia e sconfiggere definitamente il virus che ha scombussolato le nostre esistenze. Leggi anche l’articolo —> Omicron, quali sono gli otto sintomi rivelatori: i chiarimenti da uno studio