Il dramma della guerra in Ucraina è simboleggiato dalla tragica vicenda di Kirill, bimbo di 18 mesi ucciso dalle bombe a Mariupol. La Russia, infatti, non ha rispettato il “cessate il fuoco” stabilito sabato 5 marzo per permettere l’evacuazione di donne e bambini lungo i corridoi umanitari. (Continua a leggere dopo la foto)
Il sindaco di Mariupol, tramite il canale di Telegram, ha sospeso le operazioni di evacuazione dei civili poiché i russi hanno continuato a bombardare infrangendo la tregua concordata.
La guerra in Ucraina e la morte di Kirill
Kirill è morto sotto i bombardamenti russi a Mariupol, città del sud-est dell’Ucraina, affacciata sul Mare d’Azov. Avvolto da una copertina azzurra macchiata di sangue, il piccolo, di soli 18 mesi, è stato portato di corsa dai genitori Fedor e Marina Yatsko all’ospedale più vicino. Privi di riscaldamento ed elettricità, i medici hanno cercato di fare il possibile per il bimbo, facendosi luce con le torce del telefono. Tuttavia, per Kirill, purtroppo, non c’era più speranza.
Alla disperazione dei genitori e dei medici, si aggiunge quella del mondo intero, ormai in ginocchio di fronte a queste strazianti notizie. A seguito di questa vicenda, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato su Facebook: “Così un’altra famiglia è stata distrutta, un altro essere umano strappato alla vita. A distruzione e morte si sono aggiunte altra distruzione e altra morte. Guardare certe immagini è difficile e fa male, ma girarsi dall’altra parte non è la risposta. In Russia chi contesta la guerra rischia il carcere: è una forma di repressione inaccettabile, e ai cittadini russi che protestano con coraggio va tutta la nostra solidarietà. Questa guerra va fermata subito: stop alle bombe, è la cosa più urgente adesso. Sono giornate drammatiche, al fianco del popolo ucraino.”
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La difesa dei civili, principali vittime di guerra
A pagare le conseguenze della guerra sono soprattutto gli indifesi. La tragica morte del piccolo Kirill si aggiunge alla scomparsa di molti altri bambini, vittime innocenti di questo conflitto. Iliya, 16 anni, stava giocando a pallone quando le bombe l’hanno colpito. Invece l’auto della famiglia di Polina è stata crivellati di colpi mentre cercavano di fuggire dal paese. Secondo Daria Herasymchuk, consigliere del presidente ucraino, dall’inizio della guerra in Ucraina (fino a venerdì 4 marzo) 28 bambini sono stati uccisi, mentre altri 64 sono stati feriti.
Per questo, lo scorso sabato 5 marzo, a dieci giorni dall’inizio della guerra, il ministro della difesa russo ha annunciato la tregua nelle città di Mariupol e di Volnovakha per permettere l’evacuazione di donne e bambini. Tuttavia, il “cessate il fuoco” non è mai stato rispettato dagli stessi russi, che hanno invece continuato i bombardamenti. L’operazione di salvataggio è stata rimandata dal sindaco di Mariupol.