È arrivato tramite una nota il comunicato della Henkel riguardante la chiusura dello stabilimento di Lomazzo, nel Comasco, attivo dal 1933. La sede storica della multinazionale tedesca ha intenzione di chiudere i battenti entro la fine di giugno 2021. Una decisione – spiega l’azienda nella nota – “resa necessaria per proteggere la stabilità e la competitività dell’azienda in una prospettiva di lungo periodo. In Italia, la capacità produttiva complessiva è da tempo superiore a quella di cui l’azienda ha bisogno per servire il mercato della detergenza”.
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Henkel Lomazzo chiusura entro giugno: unico polo produttivo italiano a Frosinone
E mentre la Henkel comunica inoltre che “l’azienda si attiverà in modo responsabile nei confronti dei dipendenti coinvolti”, i sindacati insorgono. La chiusura della Henkel di Lomazzo coinvolge infatti ben 150 dipendenti, il cui posto di lavoro sarà in seria difficoltà nel giro di pochi mesi. Si tratta di 80 dipendenti diretti e decine di altre persone facenti capo a cooperative legate all’attività della multinazionale. L’azienda tedesca, si legge nella comunicazione, ha deciso di “consolidare la produzione italiana di detergenti per il bucato e le stoviglie presso il sito di Ferentino, in provincia di Frosinone”, che diverrà dunque “l’unico polo produttivo di laundry & home care in Italia”. “Le attività e i volumi attualmente gestiti dall’unità produttiva di Lomazzo verranno assorbiti da Ferentino e, in parte, da altri siti europei del gruppo. Lo stabilimento di Lomazzo cesserà la sua attività entro fine giugno 2021”.
Insorgono i sindacati
Immediata la risposta dei sindacati che definiscono la chiusura della Henkel un’azione dall’“impatto sociale enorme”. In un comunicato congiunto, Cgil, Cisl e Uil Como hanno annunciato di convocare “oggi stesso le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per decidere le azioni da intraprendere e ci attiveremo con le forze istituzionali, politiche e sociali del territorio, con l’obiettivo di far cambiare la decisione della multinazionale tedesca”. Dello stesso avviso diversi esponenti del mondo politico. “Nessuno tocchi la Henkel di Lomazzo. – ha scritto su Facebook il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo – Non si lasciano 150 famiglie per strada dal giorno alla notte. Ho chiesto subito che l’azienda e i sindacati vengano convocati con urgenza in Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia. Ora il dovere della Regione, di istituzioni e politica, è trovare una soluzione a quella che rischia di essere un’emergenza economica e sociale pesantissima per il nostro territorio”.
“Un’azienda storica di tali dimensioni non può abbandonare il territorio come se nulla fosse”
“Un’azienda storica di tali dimensioni non può abbandonare il territorio come se nulla fosse – è il monito di Raffaele Erba, portavoce del Movimento 5 Stelle in Regione Lombardia – Qui ci sono in ballo le vite e il futuro di molti lavoratori e lavoratrici, insieme alle loro famiglie che noi tutti, rappresentanti sindacali e istituzioni, abbiamo il dovere di tutelare. Ho chiesto al Presidente della IV Commissione Marco Senna di calendarizzare con la massima sollecitudine un incontro in Regione”. “In un momento già duro per gli effetti che la pandemia da Covid-19 sta causando al tessuto produttivo locale e nazionale, – ha tuonato infine la deputata comasca del Pd Chiara Braga – questa decisione di Henkel avrebbe un impatto economico e sociale devastante”. >> Valerio Massimo Manfredi ricoverato per intossicazione da monossido