Khrystyna Novak scomparsa ad Orentano, in provincia di Pisa: il presunto assassino si professa innocente. Eppure a carico di Francesco Lupino, 51enne fiorentino arrestato lo scorso 24 marzo, vi sarebbero diversi indizi di colpevolezza. Vicino di casa e collega di traffici illeciti del compagno della 29enne ucraina, il 41enne imprenditore Airam Gonzalez, avrebbe ucciso per vendetta.
Khrystyna Novak uccisa per vendetta? Ipotesi movente
Secondo la ricostruzione della magistratura inquirente, infatti, sarebbe stata proprio la ragazza a convincere Airam, ai domiciliari con l’accusa di traffico d’armi e di sostanze stupefacenti, a cambiare vita e tirarsi fuori da quello sporco giro d’affari che gestiva insieme a Lupino. Vicino di casa che, dopo il tranello teso al ‘socio’ per farlo arrestare, l’avrebbe fatta pagare a Khrystyna. A suo modo di vedere, rea di aver persuaso il fidanzato ad interrompere l’attività illecita. Prima dell’arresto di Gonzalez, infatti, i due uomini avrebbero avuto un violento litigio.
Roberta Bruzzone:«Khrystyna Novak è stata messa a tacere»
La criminologa Roberta Bruzzone, nella sua riflessione sul settimanale Giallo sposa in toto la ricostruzione della Procura. «Lupino avrebbe eliminato Khrystyna per sbarazzarsi di una testimone potenzialmente pericolosa anche per lui. Ritengo si tratti di una pista plausibile», scrive la nota dottoressa. Sebbene il corpo di Khrystyna non si trovi, gli inquirenti sono convinti che Lupino l’abbia uccisa. L’accusa per lui è di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
L’intercettazione che incastra Lupino
Ad incastrare Lupino ci sarebbe un’intercettazione ambientale di fondamentale importanza. L’indagato parla con un vicino di casa e gli spiega come Khrystyna avrebbe dovuto gestire il cellulare per far perdere le proprie tracce nella ipotesi di un suo allontanamento volontario. Parole che per gli inquirenti sarebbero invece un suo chiaro tentativo di depistare le indagini per far credere plausibile la pista della fuga volontaria della 29enne.
Come riporta La Nazione, “Secondo la Procura la mattina del primo novembre Lupino suonò al citofono della villetta dove la Novak era rimasta sola dopo l’arresto del suo fidanzato, il 41enne imprenditore Airam Gonzalez. La ragazza vedendo che si trattava di Lupino, prima gli riferì che non aveva bisogno di niente e poi, data l’insistenza del tatuatore, con un gesto di stizza dalla finestra lo mandò via”.
Le celle telefoniche inchiodano il presunto killer
Una vicina testimone oculare avrebbe confermato l’accaduto. Gli incroci di dati ed elementi investigativi, avrebbero permesso quindi di appurare che dopo l’episodio Lupino se ne sarebbe andato stizzito, sgommando con l’auto. Secondo la Procura quella stessa sera sarebbe tornato in quella casa per uccidere la Novak. Aveva una copia delle chiavi, come confermato dal compagno di Khrytyna suo socio in ‘affari’ illeciti. Diverse le tracce ematiche ripulite sulle pareti dell’abitazione, che il Luminol ha fatto emergere. Lupino avrebbe sparato alla ragazza con un’arma in suo possesso. Una immagine della pistola in questione, salvata sul suo telefonino, lo proverebbe.
Dall’analisi dei tabulati telefonici, inoltre, il cellulare della vittima e del presunto assassino aggancerebbero la stessa cella. Collocati entrambi nel medesimo punto della Corte Nardi, nell’ora in cui sarebbe stato commesso il delitto. Potrebbe interessarti anche —> Khrystyna Novak scomparsa: chi è transitato nella sua casa? Analisi sui dati router wi-fi