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“Dante e la creazione dell’italiano letterario”, Luca Serianni apre il Festival della Mente 2021

02/09/2021 13:25 - Aggiornamento 02/09/2021 13:29

Inaugura la XVIII edizione del Festival della Mente di Sarzana (3-5 settembre), venerdì 3 settembre alle ore 17.15 in piazza Matteotti, la lectio “Dante e la creazione dell’italiano letterario” del linguista Luca Serianni, membro dell’Accademia dei Lincei, della Crusca, dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Arcadia. Nell’anno delle celebrazioni dantesche, non poteva mancare al festival una riflessione su come la Divina Commedia abbia costituito il fondamento e l’origine della lingua della nostra letteratura.

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“Dante e la creazione dell’italiano letterario”, Luca Serianni apre il Festival della Mente 2021

È corretto affermare che la lingua italiana nasce con Dante? In realtà vari idiomi volgari della penisola, e in particolare il fiorentino, che è alla base dell’italiano moderno, avevano già da molti decenni rappresentazione scritta. Ma con la Commedia di Dante tutto cambia. Alighieri ha introdotto molte parole ed espressioni che ora sono di uso corrente: da “cigolare” a “muso”, da “molesto” fino a “fertile”; ha inventato un nuovo metro, la terzina dantesca appunto, con un gioco di rime fondato sul numero tre e prolungabile all’infinito, e, attingendo al mondo classico, a quello biblico e all’esperienza personale, ha ampliato considerevolmente il repertorio delle similitudini, rendendole uno strumento tipico dei poeti. Inoltre, ha adeguato il lessico al cammino delle Cantiche, dalle espressioni più colorite e, a volte, triviali dell’Inferno, ai versi aulici del Paradiso. L’evento si inserisce nel progetto condiviso “Piazza Dante. #Festivalinrete”, sostenuto dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dantesche istituito dal Ministero della Cultura.

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Esce oggi il suo nuovo libro “Parola di Dante”

Luca Serianni è direttore delle riviste Studi linguistici italiani e Studi di lessicografia italiana. Professore emerito di Storia della lingua italiana alla Sapienza Università di Roma, si è occupato di vari argomenti di Storia linguistica italiana, dal Medioevo ad oggi con particolare attenzione per la grammatica, i linguaggi settoriali, l’italiano dell’Ottocento e la lingua letteraria (prosa e poesia). È autore di diversi libri: ha scritto una fortunata grammatica (1988), più volte ristampata come garzantina (L’italiano). Tra i suoi ultimi lavori «Parola» (2016); «Per l’italiano di ieri e di oggi» (2017) e «Il sentimento della lingua» (con G. Antonelli, 2019). L’ultimo libro «Parola di Dante», edito da “Il Mulino”, esce proprio oggi 2 settembre. Leggi anche l’articolo —> Addio a Daniele Del Giudice: lo scrittore de “Lo stadio di Wimbledon” è morto a 72 anni

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