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Elezioni amare per il M5s, messaggi roventi contro Grillo &Co: “Dimissioni…” | Retroscena

05/10/2021 13:46 - Aggiornamento 19/02/2024 13:28

M5s elezioni amare, retroscena – Martedì 5 ottobre 2021. Cala il sipario su Virginia Raggi, che si prepara a salutare il Campidoglio. Tanti la ricorderanno cinque anni fa al balcone in lacrime per il risultato ottenuto. La sindaca uscente il 5 giugno del 2016, al primo turno delle amministrative aveva ricevuto il 35,25%. Risultava, allora, il candidato maggiormente votato. Al successivo ballottaggio, quello del 19 giugno, la vittoria con il 67,15%. Momenti indelebili per i pentastellati, quanto irripetibili. Sarà forse per quei numeri eccezionali che la sconfitta oggi è ancora più pesante: la Raggi è arrivata quarta nelle preferenze col 19,15%. A nulla è servita la campagna di persuasione del leader del M5s Giuseppe Conte (che in cuor suo si rallegrerà però dell’ex ministro dell’Economia Gualtieri al ballottaggio con il rivale del centrodestra Michetti). Tanta amarezza anche da parte di Beppe Grillo, che ha pubblicato una vecchia foto che lo vede seduto al tavolino con un’altra figura chiave del MoVimento Gianroberto Casaleggio. Lo scatto corredato da una frase criptica ha indignato alcuni ex simpatizzanti, che si sono sentiti traditi. Non solo…

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Elezioni amare per il M5s, chat roventi contro Grillo &Co: “Dimissioni, vai a fare in c…” | Retroscena

Roma dice addio a Virginia Raggi; è finita l’«era del cinghiale», ironizza qualcuno sul web. La sindaca della Capitale, che durante il suo mandato si è distinta più volte per gaffe memorabili, come quella della «cupola del Colosseo», che vince su tutte, è risultata il candidato meno votato; segno che i cittadini dell’Urbe non hanno gradito affatto il modo in cui è stata gestita la città negli ultimi anni. Le è bruciato come risultato, senza dubbio. In conferenza stampa, subito dopo la sconfitta, Virginia Raggi è apparsa stizzita con i giornalisti.

A gettare benzina sul fuoco il New York Times che scrive: “Gli elettori hanno clamorosamente bocciato”. Il noto giornale americano sottolinea che l’esponente del M5S, “salita al potere cinque anni fa promettendo un cambiamento, non è stata in grado di arginare il degrado dei servizi e della qualità della vita, che sono diventati un segno distintivo della capitale”. Nulla è perduto per la pentastellata però, Grillo, al telefono, dopo il comizio finale l’aveva rassicurata, dicendo: “In qualsiasi modo possano andare questa elezioni, anche se non sarai di nuovo sindaca, rimarrai nel Movimento, perché sei stata proposta ed eletta come garante”.

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Cosa è rimasto del MoVimento 5 stelle?

La verità però è che tutto il M5s è in crisi: le elezioni amministrative hanno fatto emergere quella che si può definire la disfatta del populismo, ma anche la deriva dei sovranisti. Il dato allarmante dell’assenteismo alle urne dovrà far riflettere tutti, ma in primis i grillini, che hanno visto sfumare nel tempo la loro leadership guadagnata in poco tempo a colpi di like e clic. Di fatto sono diventati un’altra cosa: che è rimasto del Vaffa Day? Prendiamo l’elettore medio, quello che ha votato per loro e si è ritrovato al potere Mario Draghi. L’ex numero uno della Bce che Grillo chiamava «vampiro», addirittura, servo dei poteri forti e della finanza. Sembra sul serio sia passata una vita.

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M5s elezioni, Conte: «È il tempo della semina». Grillo sui social: «Dobbiamo fare il necessario»

I delusi dal M5s però non hanno dimenticato e qualcuno fa fatica a riconoscersi nel nuovo corso iniziato dall’ex Giuseppe Conte. «È il tempo della semina», ha detto il nuovo leader festeggiando a Napoli la vittoria di Manfredi, che sancisce un primo esperimento della coalizione giallorossa. Il malcontento dei grillini si è riversato tutto in basso alla foto di Grillo postata nella giornata di ieri. “12 anni fa abbiamo fatto l’impossibile. Ora dobbiamo fare il necessario!”, la didascalia in calce. Un commento lapidario, che la dice lunga sull’aria che tira nel MoVimento. Un compleanno amarissimo per Grillo. Tanti gli attacchi da ogni dove: «Avete rovinato la politica… avete inquinato l’aria con le vostre fake news e la vostra propaganda tossica… spero vivamente che la gente lo comprenda presto! Disgustosi!», il pensiero duro di un utente. «12 anni fa eravate una meravigliosa idea …Oggi siete una avvilente realtà», un altro affondo.

E ancora: “Dodici anni per cambiarlo, ma in due anni avete distrutto tutti i vostri principi. Peccato avervi votato qualche anno fa”, “Pena e compassione… Siete ladri di sogni! Mai più”, “La cosa da non fare? Era appoggiare Draghi”. Tra gli attacchi anche quello di Marì Muscarà, consigliera comunale di Napoli fuoriuscita dal Movimento, che non le ha mandate a dire al garante rispolverando un vecchio cavallo di battaglia: “Vai a fare in c…”. Un commento al veleno condiviso in queste ora anche su «Il Giornale», che rimarca il caos nel MoVimento.

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M5s, elezioni deludenti: pesante sconfitta per il populismo

È una debacle, una disfatta cocente. Il M5S non è arrivato al ballottaggio nemmeno nelle due città che amministrava, ossia Roma e Torino. Effetto Draghi dunque? Il presidente del Consiglio ha messo fuori un po’ tutti i partiti da che è a Palazzo Chigi. Mentre Lega, FdI, M5s e compagnia bella discutono su beghe interne, il governo va avanti con le riforme. Non si tratta solo di questo però: ad aver inciso, senza dubbio, negativamente su populisti e sovranisti anche l’emergenza Covid e la mala gestio della pandemia. Leggi anche l’articolo —> Elezioni Amministrative 2021, i risultati definitivi: centrosinistra vince a Milano, Napoli, Bologna