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Mascherine a scuola, il sottosegretario Costa: “E’ una scelta politica, non scientifica”

27/05/2022 13:49

Non si ferma la discussione attorno all’utilizzo delle mascherine a scuola: gli esperti continuano a dividersi tra chi le crede indispensabili e chi, al contrario, sottolinea la loro inutilità. Creando ancora più confusione e malcontento nei cittadini. “L’obbligo di mascherina a scuola non credo sia una scelta prettamente scientifica, ma è più un’interpretazione politica”, ha quindi dichiarato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ribadendo che l’obiettivo è quello di evitare un nuovo anno scolastico in dad e con le protezioni individuali. Parole che, tuttavia, provocheranno ulteriori dibattiti.

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Mascherine a scuola, Costa: “E’ una scelta politica”

Stando a quanto affermato dal sottosegretario, quindi, “ci sono le condizioni per togliere le mascherine durante le attività didattiche, ma il governo ha sensibilità diverse“. Le regole, infatti, ancora oggi impongono l’utilizzo delle mascherine fino alla fine dell’anno scolastico, durante gli esami di maturità e di terza media. E questo, nonostante la maggioranza stia chiedendo da mesi di garantire un “liberi tutti” dopo il 15 giugno.

Per Costa, poi, ora i contagi stanno scendendo perché “siamo di fronte ad una popolazione che per il 92% è vaccinata. Contestualmente c’è anche l’allentamento delle misure restrittive, ma questo è stato possibile grazie al piano di vaccinazione e alla responsabilità dei cittadini che hanno aderito alla campagna vaccinale”. Non esclude, tuttavia, che a ottobre possa presentarsi una nuova ondata, anche se “rispetto a un anno fa lo scenario è cambiato ed è più tranquillo. In ogni caso dobbiamo comunque farci trovare pronti nell’eventualità ci fosse bisogno di un nuovo intervento sulla campagna vaccinale o su altre misure“.

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Costa Covid

Il sottosegretario Costa e il vaiolo delle scimmie: “Pronte 5 milioni di dosi di vaccino”

La conversazione, poi, a RaiNews24, si è spostata sul tema del vaiolo delle scimmie e della disponibilità di oltre 5 milioni di dosi di vaccino antivaiolo. “Siamo preparati eventualmente nel procedere qualora ve ne fosse la necessità“. Secondo il sottosegretario, però, non si tratta di un’emergenza, ma “solo una situazione da tenere sotto controllo”. Anche grazie a una task force creata all’Istituto superiore di sanità e in collaborazione con le Regioni e l’Ue. Per questo respinge ogni paragone con il Covid e ricorda che la malattia non colpisce tutta la popolazione, perché “chi è stato vaccinato contro il vaiolo, circa il 40% della popolazione, ha già una protezione indicativamente dell’85%”, ha spiegato. >> Tutte le notizie di UrbanPost