Abbiamo già parlato qui della guerra che si sta scatenando all’interno del Movimento 5 Stelle. La nomina del nuovo leader sembra stia mettendo in seria discussione molte delle certezze pentastellate, e di conseguenza i pilastri del Movimento stanno affilando le armi. In particolare, a non reggere lo stress pre Stati Generali sembra essere Davide Casaleggio, che ieri ha inviato una lettera agli oltre cento mila iscritti della piattaforma Rousseau. Una email che, ufficialmente, serve ad annunciare una serie di tagli. Ma che sembra avere più che altro il sapore di sfida…
>>Leggi anche: Rimpasto governo Conte, quali ‘poltrone’ a rischio: Di Maio frena sui cambi di squadra
Movimento 5 Stelle, la lettera di Casaleggio su Rousseau
“Ora è guerra aperta”: tra le chat dei parlamentari del Movimento 5 Stelle non si parla d’altro. L’email inviata da Davide Casaleggio si traduce nell’apertura dell’ennesima faida interna. Anche se, ufficialmente, serve a far sapere che, a causa delle “gravi morosità” di alcuni eletti, l’Associazione Rousseau è costretta a “ridurre progressivamente diversi servizi e strumenti le cui spese di funzionamento, in assenza delle entrate previste, non risultano più sostenibili”. Inoltre, Casaleggio fa appello agli eletti affinché rispettino le regole: “Ho promesso che avrei custodito il progetto di partecipazione e democrazia diretta che mio padre sognava e lo porterò avanti con tutte le mie forze”.
Ma a cosa si riferisce Casaleggio? Il suo è un duro attacco a tutti quei parlamentari pentastellati che ancora non hanno versato le restituzioni destinate periodicamente al mantenimento della piattaforma online. E, indirettamente, a chi ha permesso che ciò accadesse, a chi non ha sorvegliato nel modo giusto. Un tema, questo, che è già stato causa di alcune fuoriuscite dal Movimento 5 Stelle, e che ora ha riacceso notevolmente i malumori riguardo alla piattaforma. “Caro iscritto, ti scrivo per comunicarti che, a causa delle protratte e gravi morosità di diversi portavoce del Movimento 5 Stelle che da troppi mesi hanno deciso di venir meno agli impegni presi, saremo costretti a ridurre progressivamente diversi servizi e strumenti”. L’email inizia così, con il dito puntato. Poi continua: “Non sarà più possibile garantire l’infrastruttura organizzativa, amministrativa, tecnologica e comunicativa, nonché la tutela legale e le attività di formazione necessarie per il Movimento 5 Stelle”.
Movimento 5 Stelle, Casaleggio mette alla gogna pubblica i parlamentari morosi
“Nei confronti di tutti gli eletti che, con coerenza, lealtà e onestà, onorano gli impegni presi e anche verso tutti gli iscritti. Mi auguro che chi ha la responsabilità di far rispettare le regole la eserciti con giustizia ed equità“, si legge ancora. “Siamo nati come Movimento anche perché volevamo costruire un Paese giusto, meritocratico ed equo”. Per questo, aggiunge Casaleggio, “credo che nessuno debba essere al di sopra delle regole che ci siamo dati. E credo che sia altrettanto importante che nessuno possa anche solo pensare di poterlo essere”. In conclusione, Casaleggio dedica un ultimo pensiero al padre, Gianroberto: “Ho promesso che avrei custodito il progetto di partecipazione e democrazia diretta che mio padre sognava e lo porterò avanti con tutte le mie forze“.
Con questa email Casaleggio non ha fatto altro che sottolineare una discussione che, in realtà, va avanti già da alcune settimane e che coinvolge, appunto, anche la decisione della nuova leadership del Movimento 5 Stelle. A riguardo Luigi Di Maio, infatti, aveva dichiarato che la piattaforma “deve cambiare in base alle esigenze del Movimento. Seguirà queste decisioni come sempre è stato”. Con la lettera, però, Casaleggio ha deciso di mettere a nudo tutte le difficoltà e le lacerazioni che il Movimento sta affrontando, ponendo sostanzialmente alla gogna pubblica una serie di parlamentari. In allegato, infatti, è stato inserito un link con tutti i nomi di coloro che non hanno ancora pagato la rata dei 300 euro mensili che ogni eletto si era impegnato a versare. Si parla di 48 persone su 294, tra deputati e senatori.
“Rousseau nelle mani dei parlamentari sarebbe la fine del sogno di mio padre”
Tra i nomi più noti, si trovano quello di Paola Taverna e Giulia Grillo, tutte e due ferme con i pagamenti a dicembre 2019. Ovviamente, prima di essere inviata la lettera è stata approvata anche da Beppe Grillo, che non si è quindi tirato indietro nello sferrare questo attacco. Secondo Casaleggio, poi, se Rousseau dovesse andare in mano ai parlamentari sarebbe “la fine del sogno di mio padre, dell’uno vale uno. Diventeremo come tutti gli altri”. E anche questo viene espresso nella mail. Ora la palla è in mano ai parlamentari: vedremo se effettivamente rispetteranno le minacce di abbandono nel caso in cui Casaleggio non dovesse farsi da parte. O se, ancora una volta, sarà tutto fumo e niente arrosto. Ciò che è certo è che dentro al Movimento 5 Stelle è iniziata la guerra. >>Tutte le notizie di UrbanPost