“Pensioni d’oro”, ecco quanto percepiscono gli ex parlamentari – Da Prodi a D’Alema fino a Ilona Staller, in arte Cicciolina. Politici, meteore e vecchie glorie della politica: è lungo l’elenco dei “pensionati” della Repubblica, e ciclicamente desta scandalo per le cifre spropositate percepite dalla casta, anche a fronte di una contribuzione molto breve: si parte da 2.000 euro circa dopo soli 5 anni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Lamberto e il “dottor Sottile”
La spesa complessiva per i vitalizi tra Camera e Senato ammonta a ben 236 milioni di euro l’anno. I pensionati della politica incassano un vitalizio ben più alto rispetto a quanto versato, fino a 15 volte tanto. nomi più ricorrenti, quando si tratta questo tema, sono quelli di Giuliano Amato e Lamberto Dini, entrambi ex presidenti del Consiglio. Partiamo da Amato, che alla pensione da parlamentare (9.363 euro) somma la pensione Inpdap da 22.048 euro. Non male. Anche Lamberto Dini percepisce due pensioni: 18.000 euro come ex direttore generale della Banca d’Italia e 7.000 per i suoi 17 anni da parlamentare.
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Gli ex leader
Parliamo, ora, degli ex leader, o comunque personaggi di peso nei propri rispettivi partiti. Ad esempio, Massimo D’Alema: 5.674 euro al mese, dopo ben sette legislature trascorse tutte a Montecitorio. Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico ed ex vicepresidente del Consiglio, riscuote ben 5.668 euro mese. Gianfranco Fini. L’ex leader di An, cofondatore del Pdl ed ex presidente della Camera, non rieletto alle ultime elezioni del febbraio 2013 per il flop di Futuro e libertà, incassa infatti 6.029 euro, oltre mille in più di due personaggi di spicco del berlusconismo che hanno conosciuto e conoscono l’onta delle patrie galere: l’ex ministro Claudio Scajola, attestato a 4.927 euro, e Marcello Dell’Utri, ex fondatore di Publitalia e braccio destro di Silvio Berlusconi, titolare di un vitalizio di 4.985 euro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le vecchie glorie
Capitolo “vecchie glorie”: ecco una lista di nomi che qualcuno, forse, avrà pure dimenticato. Si parte da un poker di comunisti duri e puri: Pietro Ingrao (6.061 euro); Armando Cossutta (6.939); Fausto Bertinotti (4.987); Oliviero Diliberto (4.992). Passiamo, poi, a Claudio Martelli (4.992), Romano Prodi (3.022) e Stefano Rodotà (4.992). Prodi, in particolare, merita una menzione speciale: 4.246 Inpdap, 4.725 da ex parlamentare italiano e 5.283 dall’Unione europea. Proseguiamo con Francesco Rutelli, che percepisce 6.408 euro netti mensili; l’ex ministro degli Interni Enzo Bianco (5.601); l’ex leader di Italia dei valori Antonio Di Pietro (3.992). Poi, due nomi di assoluta rilevanza: Luciano Violante (6.015 euro al mese), ex presidente della Camera e aspirante a una poltrona alla Corte costituzionale, e Nicola Mancino, ex presidente del Senato ed ex vicepresidente del Csm, che dopo varie legislature collezionate nel centrosinistra riscuote 6.939 euro al mese. (Continua a leggere dopo la foto)
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La doppia professione
Sfogliando le liste dei parlamentari in pensione, troviamo un po’ tutte le professioni. Dagli avvocati come Gaetano Pecorella (4.372 euro) e Carlo Taormina (2.150); ai sindacalisti come Sergio D’Antoni (3.958) e Giorgio Benvenuto (4.581); dai giornalisti come Rossana Rossanda (2.124) ai magistrati come Giuseppe Ayala (5.692). Ci sono, poi, gli imprenditori prestati alla politica: tra gli altri, Vittorio Cecchi Gori (3.408), Luciano Benetton (2,.381) e Santo Versace (1.589). (Continua a leggere dopo la foto)
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Il caso Formigoni
La cosiddetta delibera Grasso del 7 maggio del 2015, con cui il Consiglio di presidenza del Senato aveva deciso di cancellare il vitalizio ai parlamentari condannati in via definitiva a pene superiori ai due anni di reclusione, è poi stata ribaltata nel 2021 dalla decisione della Commissione contenziosa del Senato, ripristinando il bonifico mensile in favore di Roberto Formigoni e destando un certo scandalo. , ma in questo caso vige l’autodichia, ovvero la prerogativa dei due rami del Parlamento di risolvere le controversie con i propri dipendenti. Formigoni era stato condannato nel 2016 in primo grado a sei anni per il reato di corruzione. Inoltre, nel luglio del 2023, il Consiglio di garanzia del Senato ha votato per ripristinare gli assegni interi per i senatori che hanno completato un mandato prima del 2012, anche per quelli condannati per reati gravi (cancellando la delibera che nel 2018 li aveva tagliati, e che assicurava un risparmio di oltre 20 milioni l’anno).
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I parlamentari in carica, la classifica dei “paperoni”
Dal sito money, invece, riprendiamo la classifica aggiornata al 28 dicembre 2023, dei parlamentari attualmente in carica, vediamo che è il maggiore contribuente tra gli onorevoli e i senatori. Di seguito i redditi complessivi riportati nelle dichiarazioni dei redditi 2023.
Matteo Renzi (Italia Viva) – 3.187.769 euro
Claudio Lotito (Forza Italia) – 1.112.000 euro
Guido Crosetto (FdI) – 900.000 euro
Ignazio La Russa (FdI) – 430.552 euro
Daniela Santanchè (FdI) – 298.638 euro
Giorgia Meloni (Fdi) – 293.531 euro
Giuseppe Valditara (indipendente) – 289.020 euro
Maria Elisabetta Aliberti Casellati (Forza Italia) – 273.151 euro*
Carlo Nordio (indipendente) – 232.438 euro*
Maria Elvira Calderone (indipendente) – 232.003 euro
Orazio Schillaci (indipendente)- 227.345 euro
Gennaro Sangiuliano (indipendente) – 174.630 euro
Andrea Abodi (indipendente) – 165.563 euro
Matteo Piantedosi (indipendente) – 161.817 euro**
Enrico Letta (Pd) – 148.414 euro
Roberto Calderoli (Lega) – 145.054 euro
Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) – 140.252 euro
Pier Ferdinando Casini (Centristi per l’Europa)- 135.978 euro
Nicola Zingaretti (Pd) – 132.003 euro
Adolfo Urso (FdI) – 124.261 euro
Anna Maria Bernini (Forza Italia )- 122.651 euro
Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi-Siistra) – 104.212 euro
Mara Carfagna (Azione) – 102.192 euro
Alessandra Locatelli (Lega) – 102.039 euro
Francesco Lollobrigida (FdI) – 101.108 euro
Luca Ciriani (FdI) – 100.391 euro
Giancarlo Giorgetti (Lega) – 99.761 euro
Matteo Salvini (Lega) – 99.699 euro
Paolo Zangrillo (Forza Italia) – 99.052 euro
Maria Elena Boschi (Italia Viva) – 98.471 euro
Elly Schlein (Pd) – 94.725 euro
Maurizio Lupi (Noi Moderati) – 86.913 euro
Carlo Calenda (Azione) – 85.292 euro
Angelo Bonelli (Alleanza Verdi-Siistra) – 81.958 euro
Nello Musumeci (FdI)- 81.793 euro
Eugenia Maria Roccella (FdI) – 70.896 euro
Antonio Tajani (Forza Italia) – 54.920 euro*
Raffaele Fitto (FdI) – 30.038 euro*
Giuseppe Conte (M5s) – 24.359 euro
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