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Pensioni, cosa succede a Quota 100 con il governo Draghi: rischio “scalone” nel 2022?

08/02/2021 11:10 - Aggiornamento 08/02/2021 11:20

Pensioni flessibili Draghi: cosa succede a Quota 100. – Lunedì 8 febbraio 2021. Tra i tasti più dolenti che il premier incaricato Mario Draghi si troverà costretto a “toccare” quello delle pensioni. Soprattutto nel caso in cui dovesse andare in porto un esecutivo sostenuto da Lega e M5s, i due partiti che proprio circa 24 mesi fa varavano in via del tutto sperimentale Quota 100, simulando che comportasse la cancellazione della Legge Fornero. Quest’ultima arrivò nel 2011, inserita nel “Salva Italia” del Governo Monti. Un esecutivo nato sull’emergenza spread e dopo la lettera della Bce del 5 agosto, in cui si domandava all’Italia di fare delle riforme importanti. Quella missiva fu scritta di pugno da Trichet e Draghi, all’epoca direttori di Bce e Bankitalia.

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Pensioni, cosa succede a Quota 100 con il governo Draghi: rischio “scalone” nel 2022?

Come i lettori sapranno, quota 100 permette di anticipare la pensione a 62 anni di età con 38 di contributi; requisiti però che vanno posseduti entro il 31 dicembre del 2021. Dal primo gennaio del 2022, infatti, la finestra si chiude riportando la situazione a com’era, ossia con un salto di 5 anni sull’età: da 62 a 67 anni. Non a caso “Repubblica” in un articolo uscito ieri, che porta la firma di Valentina Conte, parla di “rischio scalone”.

Una situazione decisamente delicata. Nel gennaio del 2019 Salvini esultava dicendo: «Quota 100 è un bel mattonino per cancellare la riforma della ministra piangente». In realtà la legge Fornero, quella che i sindacati, all’unisono giudicano troppo rigida, è ancora lì. Per questo essi chiedono flessibilità, trincerandosi dietro lo slogan: «Non tutti i lavoratori sono uguali». Dal canto suo il leghista spinge, avendo capito il malcontento e l’urgenza di un piano pensioni che soddisfi i più. A poche ore dall’incontro con il professor Draghi, il leader della Lega, aveva detto infatti sui social: «Pensioni senza ritorno alla Fornero». 

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Le ipotesi in campo prima del tramonto del Conte bis

Che accadrà? I sindacati sono sul piede di guerra per superare lo «scalone» del 2022. “Si studiava la possibilità di una quota 102 – 64 anni più 38 di contributi – con eventuali penalità per l’anticipo (ad esempio un ricalcolo totale o parziale col metodo contributivo per cui si prende in base a quanto si versa”, scrive Valentina Conte su “Repubblica”, sottolineando che il Covid prima, e il tramonto del Conte bis poi, hanno rallentato i lavori, fino a sospendere ogni trattativa. È altrettanto giusto sottolineare che i perimetri entro cui ragionare sono parecchio stretti: a causa di Quota 100 la spesa per pensioni sul Pil ha toccato un picco del 17% nel 2020. “Se oggi abbiamo 80 pensioni per 100 occupati, nel 2045 saremo a 93”, si legge sempre su Repubblica.

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Pensioni flessibili, Draghi al lavoro: i retroscena

Quale sarà l’atteggiamento di Draghi? Il presidente del Consiglio incaricato ha lavorato nel week end ai punti del piano che sottoporrà ai partiti a partire da oggi: imprese, lavoro e sanità le priorità. Nei retroscena, riportati da “Today”, si spiega che Draghi lascerà scadere Quota 100 senza rinnovarla. Una previsione non inattesa: nelle Considerazioni finali dei suoi anni alla guida della Banca d’Italia il premier incaricato ha parlato di allungare la vita lavorativa per garantire un tenore di vita adeguato agli anziani di domani. Si apprende pure però che Draghi vorrebbe introdurre un sistema di flessibilità di uscita (pensioni flessibili) attraverso il rafforzamento degli istituti come Opzione Donna e Ape Social per le categorie disagiate o impegnate in occupazioni più pesanti. Leggi anche l’articolo —> Draghi, Vincenzo Visco: “Durerà poco, dovrà scornarsi con quelli che stanno in Parlamento”