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Pippo Baudo malattia, operato per tre volte: «Notti di sofferenza»

14/01/2021 16:25 - Aggiornamento 14/01/2021 16:30

Qualche tempo Pippo Baudo, conduttore televisivo e radiofonico, nonché paroliere italiano, ha confidato ad “Ok Salute e Benessere” di aver avuto a che fare con un problema che gli creava qualche disagio. Di che si tratta? Potremmo definirla una “malattia imbarazzante”. «Io, stempiato dall’età di 20 anni, mi sono sentito defraudato di qualcosa d’importante. Un calvo, credetemi, sente di avere una diminutio. Per me era anche una questione di immagine professionale. Perché, non c’è niente da fare, la pelata in tv invecchia», ha esordito il volto noto della tv.

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Pippo Baudo

Pippo Baudo malattia, operato per tre volte: «Notti di sofferenza»

«La mia alopecia ha origine familiare. È un’eredità non di mio padre, che al contrario ho sempre invidiato: un capellone, con una bellissima zazzera bianca, ondulata e fitta perfino nell’ultimo periodo della sua vita. È stata mia madre a lasciarmi in dote una chioma rada e precaria. Ma lei se la cavava con un dignitosissimo tupè. Mi vedevo già condannato al parrucchino quando il mio destino è cambiato: a un certo punto ho scoperto che esisteva la possibilità di fare il trapianto di capelli. Non ho affrontato un solo intervento bensì tre», ha raccontato Pippo Baudo. «Primo intervento: nell’anticamera incontrai Elton John, ma a lui andò male. La prima volta sono stato davvero un pioniere. Era il 1980, avevo sentito parlare di una tecnica messa a punto in Francia dal professor Puthod. Dopo qualche esitazione sono andato da lui, a Parigi. Nel suo studio incontrai anche due cantanti: Charles Aznavour ed Elton John», ha svelato il conduttore, spiegando che in realtà è stato proprio Aznavour a consigliargli l’intervento.

Pippo Baudo

«Consiglio a tutti coloro che vivono male la calvizie la mia esperienza»

«Il primo intervento fu lungo, doloroso. Allora la tecnica del trapianto consisteva nello staccare interi lembi di cuoio capelluto ancora ricco di bulbi piliferi e impiantarli nelle zone della testa più nude. Dopo, ricordo ancora, trascorsi tre o quattro notti di sofferenza. E i risultati non furono del tutto soddisfacenti», ha affermato Baudo, che negli anni ’90, si è rivolto ad un altro professore che lavorava a Roma. «Fiducioso, mi rivolsi a lui per il mio secondo intervento di autotrapianto», ha detto il conduttore. «La cosa strana è che i primi giorni dopo l’intervento accarezzavo quelle piccole parti di capelli che erano state trapiantate e dopo pochi giorni nulla: tutto caduto. Al che pensai: “Ahia! È andata male”. Invece, dopo poche settimane, sentii crescere nuovi capelli, più forti e vigorosi, dai bulbi impiantati nella loro nuova casa», ha chiarito l’84enne. Insomma il secondo esperimento è andato bene. Negli anni Duemila Baudo si è sottoposto ad un terzo intervento di ritocco: «Consiglio a tutti coloro che vivono male la calvizie la mia esperienza», ha concluso. Leggi anche l’articolo —> Pippo Baudo è morto…”, ma non è vero: lui commenta la notizia così…