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Quirinale, pronostico di Sallusti: “Il prossimo presidente non sarà né il più bravo né il più bello…”

26/01/2022 13:22 - Aggiornamento 26/01/2022 13:23

Quirinale 2022. Ancora fumata nera, i partiti non sono giunti a nessun accordo. Oggi la terza votazione per l’elezione del 13esimo presidente della Repubblica: sarà quella decisiva? Difficile dirlo, fare previsioni. Alessandro Sallusti di un fatto è certo: “Il prossimo Presidente della Repubblica non sarà né il più bravo né il più bello, bensì colui sul quale i partiti riusciranno a trovare un accordo politico”. E per il direttore di «Libero» sarà “un accordo complicato perché non basta il nome del candidato condiviso, occorre che contemporaneamente si trovi la quadra per un nuovo premier e un nuovo governo nel caso il prescelto sia Draghi oppure che lo scossone sia tale da minare l’attuale maggioranza”. Necessario per il giornalista ovviamente anche un patto di legislatura per evitare le elezioni anticipate, che spaventano non pochi parlamentari.

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Sallusti quirinale

Quirinale 2022, il pronostico di Sallusti: “Il prossimo presidente non sarà né il più bravo né il più bello…”

“Accantonati i candidati di parte di entrambi gli schieramenti – che potrebbero entrare in scena alla quarta votazione a maggioranza semplice – i riflettori sono rimasti accesi su due nomi che per motivi diversi possono essere digeribili trasversalmente, Giorgia Meloni a parte: Mario Draghi e, in ultima battuta, Sergio Mattarella”, ha spiegato Alessandro Sallusti in un editoriale uscito su «Libero Quotidiano». “La seconda ipotesi, assai remota per l’indisponibilità dell’attuale Presidente, lascerebbe le cose come stanno. La prima, non facile, viceversa necessita di una compensazione per i partiti”, ha chiarito il giornalista. Ed effettivamente si tratta di un match assai delicato.

quirinale Sallusti

“In particolare pesa con un macigno la volitività del voto grillino che di fatto paralizza Conte, generale senza un esercito proprio”

I leader dovranno essere capaci di controllare il voto dei loro deputati e senatori. Ed è una mission tutt’altro che semplice, scontata nell’attuazione. “In particolare pesa con un macigno la volitività del voto grillino che di fatto paralizza Conte, generale senza un esercito proprio. Al punto che la fumata nera di ieri non lascia immaginare tempi brevi né soluzioni particolarmente ‘condivise’, almeno non nel senso auspicato dalle sinistre”, le conclusioni di Sallusti. Leggi anche l’articolo —> Quirinale, il live blog: chi sarà il nuovo presidente della Repubblica?