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Caos piano pandemico, parla Ranieri Guerra: “Sileri sapeva, mi aspettavo di essere difeso da Oms e Speranza”

21/05/2021 13:08 - Aggiornamento 21/05/2021 16:35

C’è ancora tanto caos sulla questione del piano pandemico italiano, che al momento dello scoppio della pandemia da Covid-19 non veniva aggiornato dal 2006. Nell’ambito dell’inchiesta, il direttore vicario dell’Oms Ranieri Guerra è indagato dalla Procura di Bergamo con accuse di falsa informazione ai pm. Ora Ranieri Guerra si difende, e punta il dito contro la politicizzazione dell’Oms e contro Sileri e Speranza.

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ranieri guerra indagato

Ranieri Guerra indagato

Il direttore vicario dell’Organizazione Mondiale della Sanità Guerra è finito nell’occhio del ciclone. Il ricercatore Francesco Zambon lo ha infatti accusato di aver esercitato pressioni per far eliminare dal sito dell’Oms lo studio effettuato dai ricercatori dell’organizzazione di stanza a Venezia che definiva “improvvisata e caotica” la gestione della pandemia in Italia. La ricerca sottolineava appunto il mancato aggiornamento del piano dal 2006.

Fin da subito, Ranieri Guerra ha respinto ogni accusa, e si è detto amareggiato e stupito dall’accusa di falsa informazione. Intervistato da Huffpost, Guerra rompe il silenzio e torna a parlare. “Mi sarei aspettato fossero la mia Organizzazione (l’OMS) e il Ministero presso cui avevo prestato servizio, a fornire gli elementi fattuali necessari per ristabilire la verità – dice Ranieri a Huffpost. Ciò non è ancora avvenuto quindi, oltre alla relazione dei fatti richiesta dall’OMS nell’ambito delle valutazioni disciplinari nei confronti dei comportamenti e delle mistificazioni di Zambon, quando ho saputo di essere indagato ho esercitato il mio diritto alla difesa sia in sede giudiziaria che rispetto al linciaggio mediatico”.

La versione del ricercatore Francesco Zambon

Nel frattempo, infatti, il ricercatore Francesco Zambon ha raccontato la propria versione in “Il pesce piccolo – Una storia di Virus e Segreti”. Un libro, secondo Ranieri Guerra, “che manipola in maniera grossolana i fatti, eludendo ogni richiamo alla verità e alle circostanze documentate. Evitando subdolamente il confronto rispetto alle moltissime contraddizioni che ho rilevato, raccontando una storia improbabile”.

Guerra torna a respingere ogni accusa di responsabilità, negando l’ok al rapporto Zambon. Zambon, dice il direttore vicario dell’Oms, ha pubblicato il rapporto senza le autorizzazioni necessarie, per poi rimuoverlo dal sito. “Io con questi passaggi non ho nulla a che fare e i documenti ufficiali e le mail lo dimostrano a chi solo voglia leggerli. Ricordiamoci che fino a poco tempo fa lui sosteneva che fossi stato io a ritirare il rapporto, cambiando poi versione in corsa, perché non più sostenibile”.

Covid Oms Zambon

 Oms Ranieri Guerra si difende

“Insomma non si sente di assumersi proprio nessuna responsabilità nella vicenda?”, chiede Stefano Baldolini di Huffpost a Guerra. “Quale vicenda? Quella legata alla presunta sciatteria invocata da un Viceministro (Pieropaolo Sileri, ndr) che dal 15 aprile era stato informato di tutto dal collega Francesco Maraglino del suo stesso ministero, con una mail dettagliata e circostanziata che parlava – tra l’altro – del piano anti-COVID e del Piano Nazionale di Difesa? Oppure al rapporto subordinato tra tecnici e politici da qualcuno evocato, quando perfino il mio successore, dott. D’Amario, afferma di avere riproposto la mia indicazione di rinnovo del piano al suo Ministro dell’epoca, Grillo (quando Sileri era presidente della Commissione Sanità del Senato), che decise di non farne nulla?”

“Oppure alla decisione del Ministro Speranza di non attivare il piano vigente (quello del 2006) per procedere con il nuovo piano anti-COVID, allora segretato, ma confermato negli eloquenti verbali del CTS di febbraio e marzo 2020? Qualcuno ha parlato di atti amministrativi e non politici. Ma forse bisogna rileggere attentamente la questione, anche questa volta alla luce dei fatti, che parlano di direttive OMS e Europee della fine del 2017, del 2018 e del 2019. Oltre che una fondamentale legge del gennaio 2018, che identifica la Protezione Civile come titolare di molte delle alte funzioni di coordinamento della preparazione, contenimento e mitigazione epidemiche. Se anche ci fosse stato un piano diverso nel 2016, si sarebbe dovuto cambiare in corsa entro fine 2018 in ogni caso”, si difende Ranieri Guerra. >> Tutte le news di UrbanPost