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Referendum taglio parlamentari vince il sì, Di Maio: «Risultato storico»

21/09/2020 17:21 - Aggiornamento 21/09/2020 17:41

Referendum costituzionale del 20 e 21 settembre sul taglio dei parlamentari: urne chiuse alle 15 di oggi. Secondo la quarta proiezione vince il Sì con il 68,87%. Ad aver votato per il No il 31,13% degli elettori. «Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un Parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno. È la politica che dà un segnale ai cittadini. Senza il MoVimento 5 Stelle tutto questo non sarebbe mai successo», ha dichiarato a caldo il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio. Si tratta della più importante modifica dell’assetto istituzionale della Repubblica nella storia d’Italia. Dunque dalla prossima legislatura i deputati passeranno da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.

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Referendum taglio parlamentari vince il sì, Luigi Di Maio: «Risultato storico»

Matteo Orfini, parlamentare del Partito Democratico, ha affidato ad un post su Facebook il suo commento sul referendum sul taglio dei parlamentare: «Un terzo del paese ha coraggiosamente detto no a una riforma populista e antipolitica. Solo un mese fa nessuno avrebbe scommesso su questo risultato, con questa affluenza. Certo, resta una sconfitta. Ma una di quelle su cui si può costruire. Sono orgoglioso di aver fatto questa battaglia insieme a voi». A spendere qualche parola sulle votazioni anche Luciana Lamorgese, che a proposito delle elezioni ha sottolineato: «Nonostante il Covid-19, si sono svolte in tutta sicurezza. È stata una prova molto impegnativa per tutti noi e mi sento di ringraziare tutte le istituzioni, le prefetture, i comuni, gli scrutatori e anche la parte del volontariato della Protezione Civile che ci ha aiutato soprattutto per la parte relativa al voto da raccogliere in casa per coloro che erano in quarantena». Leggi anche —> Elezioni regionali 2020 risultati in tempo reale: il live blog

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Affluenza definitiva tra il 54% e il 55

L’affluenza definitiva dovrebbe essere tra il 54 e il 55 per cento. Difficile fare dei paragoni col passato: nel 2016 quando andò a votare il 65 per cento degli aventi diritto i seggi rimasero aperti un giorno solo. Andando ancora più indietro nel tempo, vale a dire nel 2006 e 2001, è giusto dire che le votazioni non furono associate ad importanti elezioni regionali. Leggi anche l’articolo —> Regionali, exit poll Toscana: Giani davanti alla Ceccardi