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Renzo Arbore e l’episodio del “preservativo imperfetto”: la laurea in goliardia da Umberto Eco

07/12/2020 16:32 - Aggiornamento 19/02/2024 13:22

«Io sono replicabile», così ha detto con ironia Renzo Arbore a “Repubblica”, «Lo dico senza cattiveria: in una televisione usa e getta o di pronto intervento, i miei programmi si possono rivedere perché ho sempre fatto televisione sperando che sopravviva. Non faccio satira politica, imitazioni di personaggi che dopo un po’ decadono. Anche con Gianni Boncompagni abbiamo fatto cose che rimangono». Il 7 e il 14 dicembre Rai 2 ripropone in prima serata Guarda…Stupisci! (Special selection), il varietà di cui è stato protagonista con Nino Frassica e Andrea Delogu. Uno spettacolo spassoso con cui lo showman rende omaggio alla canzone umoristica napoletana.

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Renzo Arbore

Renzo Arbore e l’episodio del “preservativo imperfetto”: la laurea in goliardia da Umberto Eco

A proposito della replica di “Guarda, stupisci”, Arbore ha detto: «Abbiamo un po’ compresso le puntate, due ore invece di tre. Volevo dimostrare che nelle canzoni napoletane c’erano i meccanismi umoristici di base, il doppio senso. Ho scritto anche un libro ‘Guarda, stupisci. Viaggio nella canzone umoristica napoletana’. Le assonanze, i doppi sensi, l’equivoco, il gioco, sono cose che restano. Lo capisco leggendo i commenti sul mio renzoarborechannel. Io penso che il web possa aiutare i millennials a conoscere i grandi autori e la tv, perché, diciamo la verità, i ragazzi la guardano ma tante cose non le sanno. Mi viene un po’ di nostalgia per la bella televisione, quella d’autore».

Renzo Arbore

«In aula il rettore Roversi Monaco si arrampicò sul futuro condizionale: ‘Non si sarebbe dovuto rompere’»

Sulla possibilità di scrivere un nuovo programma Arbore ha detto: «Se avessi i compagni di cordata, lo farei subito. Potrei sfruttare parecchie idee, ma non ci sono comici. Sono stato abituato a lavorare con Benigni, Verdone, Marenco, Poi con la banda dei miei, da Frassica a Pazzaglia. Anche Fazio conta sull’ironia di Frassica a Che tempo che fa. Non è facile trovare nuovi artisti che facciano ridere, perché non fanno l’X factor dei comici?». Cosa manca? «I talenti goliardici ante litteram. Quelli che fanno la stand up comedy sono anche bravi, ma la goliardia è un’altra cosa. Poi si dovrà fare un discorso serio sulla goliardia: viene ritenuta una cosa minore, ma non lo è, La goliardia pura è arte, pensi ad Amici miei, alla super cazzola: scherzare con l’altro andando in basso. Quando ho ricevuto la laurea in goliardia da Umberto Eco all’Università di Bologna, in aula il rettore Roversi Monaco si arrampicò sul futuro condizionale: ‘Non si sarebbe dovuto rompere’. E io ho detto: ‘preservativo imperfetto’. La battuta fa ridere ancora, è la dissacrazione della grammatica».

Renzo Arbore

Renzo Arbore giocoliere della parola e agitatore culturale

Laureato in legge, cittadino onorario di Napoli, una laurea honoris causa al Berklee College di Boston e una in goliardia appunto, ricevuta da Umberto Eco a Bologna, ma anche Grande Ufficiale della Repubblica, Arbore è ancora oggi l’immagine del perfetto giocoliere della parola. Un agitatore culturale che con garbo ha cambiato le regole del gioco dello spettacolo. Prima alla radio con Bandiera Gialla, poi in tv con L’altra domenica, Quelli della notte, Indietro tutta. Ma l’arte del «cazzeggio» si può insegnare? «Si può, si può. È l’arte dello sfottò, quella meravigliosa atmosfera che si crea dopo una pizza e una birra, e ti viene naturale. È il cazzeggio di quando andavi a scuola, in cui cominci a ricordare, è lo sfottò, quella cosa umorale che in tv è più autentica dello sketch scritto. Il cazzeggio è proprio l’improvvisazione gratuita, quello che abbiamo fatto a Alto gradimento, quando scherzavamo mettendo i dischi. Io e Boncompagni non siamo mai diventati persone serie», ha dichiarato Renzo Arbore a “Repubblica”. Lui, uno dei pochi che, in Italia, ha diffuso l’amore per il jazz, lo swing e la canzone partenopea. Leggi anche l’articolo —> ‘Striminzitic Show’, Renzo Arbore: «Voglio far sorridere. Io l’alternativa ad una tv noiosa»