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Roberto Vecchioni “sberla” alla sinistra: «Ha fallito perché…», altro che “Fraternitè e Legalitè”

01/12/2020 09:19 - Aggiornamento 01/12/2020 09:21

«Gli uomini sono sempre inferiori alle loro idee. Fraternitè e Legalitè reggono la loro giustezza finché non cadono dal cielo sulla terra e devono fare i conti con l’animo umano e i suoi grovigli: la voglia di primeggiare, il potere, le differenze, le invidie», comincia così l’intervista di Roberto Vecchioni concessa a “Libero Quotidiano”. Alla versione online del giornale diretto da Vittorio Feltri, il cantautore ha spiegato perché la sinistra ha fallito e disatteso le aspettative«Ero e resto una persona di sinistra, ma non mi sono mai appiccicato etichette e non sono mai stato un estremista. È inutile pensare oggi a dottrine economiche che pretendono che gli uomini facciano tutti le stesse cose. Hanno fallito. Appiattire il mondo a un’uguaglianza totale non è giusto. Gli uomini sono diversi, l’uguaglianza dev’essere morale e di opportunità».

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Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni “sberla” alla sinistra: «Ha fallito perché…», altro che “Fraternitè e Legalitè”

Un governo degli ottimati dunque? «Sì, può essere anche, io sono un po’ snob. Mi piacciono le persone che sanno le cose, hanno studiato l’uomo e intuiscono cosa potrà succedere. Se lo immagina un potere lasciato interamente al popolo? Che putiferio», ha spiegato Roberto Vecchioni. Poi ha aggiunto: «La sinistra ha problemi a calare i propri principi nella pratica e spesso si sfarina. Il che è paradossale pensando che nasce dal materialismo. Come detto, gli uomini non sono all’altezza delle loro idee», ha dichiarato il cantautore, che ha speso qualche parola anche sulla scuola. L’artista si è detto favorevole ad un ritorno tra i banchi: «Il problema non è la Azzolina. I contagi all’inizio dell’anno scolastico non sono schizzati per quello che è accaduto in classe ma per tutta la socialità che gira intorno alla ripresa delle lezioni. Dobbiamo aprire il più possibile. I giovani stanno perdendo gli anni più belli della loro vita, tant’è che, oggi che è chiusa, i ragazzi amano la scuola come non mai».

Roberto Vecchioni

«La scuola? I ragazzi sono sfiduciati perché hanno la sensazione di avere poche prospettive anche se si mettono a studiare come pazzi»

Dopo la “sberla” alla sinistra, Vecchioni non ha risparmiato una stoccata anche ai professori: «Oggi la spinta i ragazzi devono inventarsela, trovarsela dentro. Non sempre hanno buoni maestri e spesso neppure se li cercano. Vedono un mondo di intrighi e nepotismi, dove tutto va secondo interessi prestabiliti. Sono sfiduciati perché hanno la sensazione di avere poche prospettive anche se si mettono a studiare come pazzi». Troppo moralismo in giro? «Dipende da cosa si intende per moralismo. Io direi che c’è poca morale e molto moralismo. Gli Ismi sanno di pompose convenzioni, manierismi generalizzati, involuzioni non richieste», ha concluso il cantautore. Leggi anche l’articolo —> Roberto Vecchioni, vita privata e carriera