Scritte antisemite Marcello Segre: il presidente dell’Associazione Piemonte Cuore parla delle scritte antisemite comparse sulla porta di casa sua a Torino. «Ho sentito abbraccio del Paese, ma non bisognerebbe aspettare che succeda qualcosa per stringerci», ha detto a Radio Cusano Campus.
«Non bisognerebbe aspettare che succeda qualcosa per poterci stringere»
«Ho sentito l’abbraccio del Paese – ha affermato Segre – Anche se credo che l’abbraccio di dovrebbe essere sempre, non bisognerebbe aspettare che succeda qualcosa per poter stringerci. Non bisogna fermarsi qua, bisogna continuare a cercare di capire perché succedono queste cose. La scritta sulla mia porta la cancellerò sicuramente, anche se rimarrà è giusto cancellarla. Ho sentito che 5 ragazzi di 13 anni a Forlì sono stati arrestati per delle scritte, bisognerebbe interrogarsi come è possibile che ragazzi di 13 anni facciano quelle cose. Certi fenomeni bisogna analizzarli, quando torneranno a casa cosa gli diranno le loro famiglie? Cosa gli dirà la scuola? Che insegnamento danno le istituzioni?».
Fare della comunicazione un mezzo di cultura: «Oggi con i social si spara»
«Certo, ci sono tante frasi che vengono dette e scritte – aggiunge Segre – Bisogna fare attenzione a cosa si dice, il linguaggio è importantissimo. Anche i genitori devono essere consapevoli di cosa stiamo parlando. Dobbiamo far sì che le lotte non ci siano e che ci siano dialoghi ove possibile. Quella dei media è una grande responsabilità, bisogna fare della comunicazione un mezzo di cultura, non è facile perché le voci sono tante. Oggi con i social si spara, si scrive qualsiasi cosa velocemente e il dibattito non è neanche vero, non è fisico, ma virtuale. Bisognerebbe tornare a dirsi le cose faccia a faccia, ma non come un’arena, nei luoghi dove ci si può confrontare. Partiamo dai più piccoli. La preside di una scuola elementare mi ha detto: noi la Shoah la mettiamo lì in mostra sempre, e chiamiamo sempre qualcuno che la racconti».
Scritte antisemite Marcello Segre: «Politica significa anche dare buoni esempi»
Marcello Segre ha detto la sua anche riguardo i toni della politica oggi in Italia. «Politica significa anche dare buoni esempi. Se i cittadini vedono delle cose distorte o la possono prendere per buona o la possono combattere. Ci deve essere l’interesse dei cittadini per la politica, si deve rincorrere la convivenza senza creare divisioni. Purtroppo i continui cambi non aiutano. La società civile è fatta da tutti. La parole civile è una parola di grande responsabilità e ognuno di noi ha grande responsabilità». >> Commissione Segre, Salvini: «Sovietica come nemmeno Orwell»