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Sea Watch 28 migranti positivi al Covid, l’allarmismo ingiustificato di ‘Libero’: «Importiamo il virus»

26/06/2020 11:24 - Aggiornamento 26/06/2020 11:41

Sono 28 i migranti, salvati in acque internazionali dalla nave Sea Watch e messi in quarantena sul traghetto “Moby Zazà” al largo di Porto Empedocle, che sono risultati positivi al Coronavirus. Dopo un primo caso di Covid-19, inizialmente preso per tubercolosi, sono stati fatti i tamponi su tutti i 209 migranti. Dal Viminale assicurano che “le procedure adottate per i migranti garantiscono la piena tutela della sicurezza sanitaria del Paese”. Non si sono lasciati sfuggire ovviamente la notizia i politici sovranisti, che hanno espresso le proprie critiche sui social alla Ong Sea Watch che ha portato a termine l’operazione di salvataggio tra il 17 e il 18 giugno. A cavalcare l’onda di malcontento ‘Libero’, che ha dedicato una prima pagina alla vicenda con un titolo che non ha bisogno di alcun commento: «Importiamo il virus». Più eloquente di così…

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Sea Watch 28 migranti positivi al Covid, l’allarmismo ingiustificato di ‘Libero’: «Importiamo il virus»

A rilanciare la prima pagina del giornale diretto da Vittorio Feltri di giovedì 25 giugno 2020 il profilo ufficiale Instagram della Lega, che in calce al post ha scritto: “Dalla Sea Watch 28 positivi al Covid”. Un titolo quello di ‘Libero’ che fa passare un concetto assolutamente sbagliato: l’Italia non ha importato il virus, il Coronavirus già c’era ed è ancora in circolo nel nostro paese. Davvero si può pensare che 28 migranti fermi su una nave, modifichino significativamente l’andamento dell’epidemia da noi? Anche perché, come dichiarato in apertura, il Viminale ha garantito la massima sicurezza sanitaria. I confermati Covid e sospetti sono stati tutti alloggiati in ponti isolati della nave, sulla quale è stata istituita una “zona rossa”. Un’area in cui il personale può accedere solo con dispositivi di protezione individuali completi. Il resto dei migranti è sotto sorveglianza.

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Palazzotto (Leu): «L’ennesima strumentalizzazione chiarisce quanto Salvini se ne freghi della salute pubblica»

L’occhiello di ‘Libero’ recita: “In Sicilia sbarcati 28 profughi infetti”. Non è così, lo abbiamo spiegato: i migranti non sono ‘sbarcati’, ma sono stati fatti salire sulla Moby Zazà, una nave da crociera, ancorata al largo di Porto Empedocle, “proprio per permettere ai migranti che arrivano in Italia di completare il periodo di quarantena, senza contagiare altre persone, sia nei centri d’accoglienza, sia nel resto dei territori italiani”, come spiega chiaramente il sito ‘Giornalettismo’. Ennesima notizia strumentalizzata sapientemente dalla Lega? Sembrerebbe proprio di sì. «Le persone sono scese da una nave e sono salite su un’altra. Non hanno incontrato nessuno sul territorio nazionale», ha detto la prefetta di Agrigento Maria Rita Cocciufa.

Matteo Salvini, leader del partito che governa la Lombardia. Questi non si è fatto sfuggire l’episodio proprio per tirare fuori il solito discorso dei «porti chiusi». A rispondergli a distanza Erasmo Palazzotto di Leu: «Capisco che l’ossessione per i migranti di Salvini lo tenga in piedi elettoralmente, ma l’ennesima strumentalizzazione chiarisce quanto se ne freghi della salute pubblica». Senza contare che lo stesso segretario del Carroccio qualche giorno fa in Liguria si è lasciato andare a baciare molti anziani, categorie più fragili come abbiamo potuto purtroppo constatare, senza pensare di mettere a repentaglio la loro vita.

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Sea Watch Coronavirus, Cocciufa: «Le persone sono scese da una nave e sono salite su un’altra»

Purtroppo si è persa l’occasione per rimarcare il lato positivo di tutta questa faccenda, vale a dire che questi migranti sono stati salvati due volte: da un possibile naufragio prima e dalle conseguenze del Coronavirus poi. Anche se la maggior parte dei 28 positivi non presenta sintomi. Ad ogni modo l’assistenza ricevuta in Italia consentirà loro di superare la fase critica del Covid-19 qualora essa dovesse presentarsi. leggi anche l’articolo —> Salvini, Ponte Morandi sfruttato per una passerella elettorale e per un selfie