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Selvaggia Lucarelli Pierluigi Diaco duro affondo: «Ha un’evidente difficoltà nella gestione della rabbia»

05/07/2020 09:10 - Aggiornamento 05/07/2020 09:17

Su ‘TPI’ Selvaggia Lucarelli ha dedicato un lungo editoriale a Pierluigi Diaco. Al conduttore di ‘Io e te’ l’opinionista di ‘Ballando con le stelle’ non ha certo riservato parole al miele. La giornalista ha definito il collega una persona “autoreferenziale”, “antipatica”, “opportunista”. Un articolo dai toni duri che ha preso il via da un’intervista che Diaco ha fatto tempo fa a Gabriel Garko, al programma ‘Io e te’ in versione notturna. Una chiacchierata, che secondo la Lucarelli, era un concentrato «di risatine e leziosità costellate di riflessioni stucchevoli sulla vita e i sentimenti». E non  è stato che un esempio da cui partire. Un escamotage per far capire ai lettori il modus operandi di Diaco, finito di recente nella bufera per l’accesa discussione (da lui smentita) con il conduttore de ‘La vita in diretta’ Alberto Matano.

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Selvaggia Lucarelli Pierluigi Diaco

Selvaggia Lucarelli Pierluigi Diaco duro affondo: «Ha un’evidente difficoltà nella gestione della rabbia»

Ma non si tratta solo di questo e Selvaggia Lucarelli nel suo lungo pezzo lo sottolinea: «Ormai i filmati in cui vengono mostrate le sue risposte stizzite all’ospite, le frasi piccate agli autori e le sparate da capetto de noantri tipo “Questa è casa mia”, “Vuoi condurre tu?” o “Datte ‘na calmata” a un autore reo di essere passato davanti a una telecamera, sono routine». Per quale motivo il conduttore di ‘Io e te’ si comporta così? La Lucarelli ha una sua teoria: «Il problema di Diaco, oltre a un’ evidente difficoltà nella gestione della rabbia, è che è convinto di essere l’erede naturale di Maurizio Costanzo, di cui è inspiegabile pupillo. E forse, nella sua testa, crede che la ruvidezza di Costanzo, di cui talvolta sono stati vittime anche i suoi ospiti, sia un modello. In effetti potrebbe anche esserlo, solo che Costanzo è ruvido e sarcastico, Diaco è solo sgradevole e antipatico. E no, non si diventa personaggi a botte di antipatia, a meno che l’antipatia non sia supportata da un grande talento di cui a mio parere in Diaco non esiste una traccia riscontrabile neppure tramite tampone naso-faringeo». Tuttavia la giornalista non è convinta che si tratti di talento e cita Grasso, che ha descritto Diaco in questi termini: “Cerca di entrare nelle grazie di chiunque detenga un potere senza mai dispiacere l’interlocutore, inondandolo anzi di melassa e di condiscendenze. Le doti principali di Diaco sembrano essere appunto l’adulazione e l’opportunismo: è di sinistra ma anche di destra, dice di amare le donne ma anche gli uomini, parla da orecchiante ma anche da cultore di idées reçues, espresse preferibilmente in un italiano incerto”.

Pierluigi Diaco

L’esperienza a ‘L’Isola dei famosi’: retroscena

Selvaggia Lucarelli ha ricordato poi l’esperienza del giornalista a ‘L’Isola dei famosi’, che a suo dire, resta la miglior fotografia del carattere di Diaco, che dagli altri naufraghi venne «tacciato di essere doppio e retorico». Sul finale la giornalista di ‘TPI’ ha tirato fuori alcuni aneddoti personali: «A proposito, conobbi Diaco proprio alla mia prima esperienza da opinionista tv nel 2003. Era la prima edizione dell’Isola, sedevamo vicini e ricordo che non riuscii mai a spiccicare una parola, perché se la prendeva sempre lui. Inesperienza, direte voi. L’ho incontrato di nuovo a Domenica In, per la puntata post Sanremo quest’anno, e per tutta la prima parte in cui era accanto a me, non sono riuscita ancora una volta a prendere la parola per lo stesso motivo (e non solo io, una nota giornalista se ne andò durante la diretta)». E ancora: «Non che mi sia offesa e non che sia stato maleducato, per carità, ma mi ha colpito quella fame di microfono che è tipica di chi per vincere la corsa non esiterebbe a darti una gomitata e a farti finire nel cespuglio. Ma credo che a me sia andata più che bene, visto che ci siamo solo sfiorati», ha concluso la Lucarelli. leggi anche l’articolo —> Signorini in copertina su “Chi”, Lucarelli al vetriolo: «Aspettiamo che Papa Francesco si proclami santo»