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Simona Izzo malattia: «Un dolore intenso, una morsa d’acciaio che comprimeva la testa»

02/08/2020 11:52 - Aggiornamento 02/08/2020 11:57

«’Mi fanno male i capelli’, dice la borghese insoddisfatta Giuliana, interpretata da Monica Vitti, in Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni. Quella battuta del film riassume alla perfezione i feroci attacchi di emicrania di cui ho sofferto per trent’anni», comincia così l’intervista di Simona Izzo ad ‘Ok Salute e Benessere’. L’attrice, regista e sceneggiatrice ha confessato i terribili mal di testa che sono cominciati subito dopo la nascita del figlio Francesco Venditti. «Un dolore intenso, di origine muscolo-tensiva, simile a una morsa d’acciaio che comprimeva la testa e rendeva il cuoio capelluto ipersensibile a qualsiasi stimolo. Non riuscivo nemmeno a pettinarmi. Mi sembrava di vivere con un invisibile casco che mi tirava i capelli, procurandomi dolorose fitte», ha confessato.

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Simona Izzo

Simona Izzo malattia: «Un dolore intenso, una morsa d’acciaio che comprimeva la testa»

«Tutto è iniziato a 23 anni, dopo la nascita di mio figlio Francesco e dopo che mio marito Antonello, da studente che strimpellava la chitarra, quale l’avevo conosciuto, cominciò a essere investito da un successo travolgente», ha raccontato Simona Izzo, che uscì destabilizzata da quella notorietà improvvisa. «Ognuno reagisce a modo suo. E io ebbi la mia prima crisi emicranica. Divorziai nel 1978, a soli 28 anni, ma il mal di testa non mollò la presa. Con i suoi ciclici attacchi, ormai era diventato un compagno di vita. Andava e veniva, scandendo il mio umore che era estremamente altalenante, al punto che ricevetti la diagnosi di sindrome bipolare subclinica. Paroloni. Ma come non scivolare nella depressione quando non riesci nemmeno a passare le dita tra i capelli e il dolore non ti dà tregua?», ha proseguito l’ex gieffina. E ancora: «Dicono che la personalità emicranica, come hanno definito la mia, sia tipica delle persone tendenzialmente depresse o affette da un disturbo d’ansia. Però nessuno sa rispondere alla domanda se sia nato prima l’uovo o la gallina. Mal di testa e sbalzi d’umore sono l’uno la conseguenza dell’altro, in un cerchio che non ha né capo né coda. I farmaci? Li prendevo, ma non mi facevano quasi niente».

Simona Izzo

«Dopo anni di inutili cachet, il sollievo è arrivato dello shiatsu…», la confessione della regista e attrice

«Dopo anni di inutili cachet, il sollievo è arrivato dello shiatsu. Solo un serotoninergico, che ho preso per quattro o cinque anni, ha funzionato un po’. Era a base di sertralina e per un paio di giorni riusciva ad alzarmi la soglia del dolore», ha affermato Simona Izzo, che poi ha trovato conforto nella scrittura: «Un giorno il marito psichiatra di mia sorella mi disse: ‘Quando hai male non dormire, scrivi. Racconta a te stessa cosa provi, metti nero su bianco il tuo dolore’. Ho cominciato, quindi, a non ricercare l’evasione, a fare della mia emicrania il punto di partenza». Oggi le cose vanno decisamente meglio: «L’emicrania è passata da sola con l’arrivo della menopausa, a riprova che probabilmente soffrivo di squilibri ormonali. Troppi estrogeni? Boh, chi può dirlo? Fatto sta che ho iniziato subito a stare meglio Ma poiché non amo le spiegazioni «meccanicistiche», che riconducono tutto alla biochimica, penso che il progressivo miglioramento della mia salute sia dovuto anche a Ricky, che ho incontrato a 33 anni e sposato poi a 40».

Parlando del suo compagno, Ricky Tognazzi, l’attrice romana ha detto: «Lui mi è sempre stato vicino, anche durante i famigerati attacchi, e ha stemperato non solo il mal di testa, ma soprattutto l’ansia che l’accompagnava. La sua sensibilità e capacità di sopportazione mi hanno curata più dei farmaci e ho capito che niente meglio della mano di un compagno che cerca la tua prima di dormire può fare da balsamo al dolore fisico ed esistenziale». Leggi anche l’articolo —> Simona Izzo, incidente in barca a Capri: «Sono caduta come un pesce…»

 

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