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Sinisa Mihajlovic: «La malattia mi ha reso migliore. Ho avuto paura, ora mi godo ogni momento»

14/11/2020 12:50 - Aggiornamento 14/11/2020 12:53

«Mi godo ogni momento. Prima non lo facevo, davo tutto per scontato. Conta la salute, contano gli affetti. Nient’altro. La malattia mi ha reso un uomo migliore», così Sinisa Mihajlovic in un’intervista a “Il Corriere della sera” ha parlato degli effetti della leucemia sulla sua persona. L’allenatore ha raccontato la sua dolorosa esperienza nell’autobiografia dal titolo “La partita della vita”. «Ammalarsi non è una colpa. Succede, e basta. Ti cade il mondo addosso», ha dichiarato l’ex calciatore serbo.

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Sinisa Mihajlovic

Sinisa Mihajlovic malattia: «Mi ha reso migliore. Ho avuto paura, ora mi godo ogni momento»

«Cerchi di reagire. Ognuno lo fa a suo modo. La verità è che non sono un eroe, e neppure Superman. Sono uno che quando parlava così, si faceva coraggio. Perché aveva paura, e piangeva, e si chiedeva perché, e implorava aiuto a Dio, come tutti. Pensavo solo a darmi forza nell’unico modo che conosco. Combatti, non mollare mai. E chi non ce la fa? Non è certo un perdente. Non è una sconfitta, è una maledetta malattia», ha sottolineato Sinisa Mihajlovic. Diciamo pure che la leucemia lo ha reso più umano anche agli occhi di chi non poteva soffrirlo: «Sono un uomo controverso e divisivo, si dice così? E ci ho messo anche io del mio. Facevo il macho, dicevo cose che potevo tenere per me. Ma se faccio una caz*ata, e ne ho fatte tante, mi prendo le mie responsabilità», ha dichiarato l’allenatore, facendo una sorta di mea culpa.

sinisa mihajlovic

«Non ci si deve vergognare della malattia. Bisogna mostrarsi per quel che si è»

Ad aprile 2019, a meno di due mesi dalla conferenza stampa in cui aveva annunciato di essere stato colpito dalla leucemia, Sinisa Mihajlovic è sceso in campo per la prima di campionato: «Rischiavo di cadere per terra davanti a tutti e un paio di volte stavo per farlo ma volevo dare un messaggio. Non ci si deve vergognare della malattia. Bisogna mostrarsi per quel che si è. Volevo dire a tutte le persone nel mio stato, ai malati che ho conosciuto in ospedale di non abbattersi, di provare a vivere una vita normale, fossero anche i nostri ultimi momenti». Poi la battuta finale: «Anche se l’affetto e gli applausi mi hanno aiutato molto, ora basta. Non vedo l’ora di tornare ad essere uno zingaro di m…», ha concluso il 51enne croato. Leggi anche l’articolo —> Sinisa Mihajlovic positivo al Coronavirus, la moglie: «Non giudicate, siamo tutti peccatori»