I sondaggi di oggi dicono che gli Italiani sono divisi sulle riaperture e fiducia nel premier Mario Draghi in calo. E’ il risultato che emerge dall’ultimo sondaggio realizzato da Termometro Politico realizzato con metodo Cawi e 3.200 interviste raccolte tra il 20 e il 22 aprile 2021. Sulle prime riaperture decise dal governo, gli italiani si dividono: il 34,5% le approva giudicando il programma di riaperture equilibrato, il 37,1% le boccia definendo le misure troppo restrittive, il 26% le considera troppo imprudenti in quanto si rischia un nuovo aumento di contagi e morti. (Continua a leggere dopo la foto)
Sondaggi oggi, il ritorno alla normalità e la fiducia nel premier Mario Draghi
Sul ritorno alla normalità gli italiani si mostrano in larga parte pessimisti. Infatti, per il 37,4% degli intervistati da Termometro Politico si tornerà a condurre una vita simile a quella pre pandemica solo nel 2022. Per il 20% dei partecipanti al sondaggio solo dopo il 2022, invece per il 16% addirittura “mai”. Gli ottimisti sono pochi: solo il 5,9% spera infatti in un ritorno alla normalità già questa estate mentre il 15,7% entro la fine del 2021.
Per la prima volta dopo diverse settimane, almeno nelle rilevazioni di Termometro Politico, la fiducia degli italiani in Mario Draghi scende sotto quota 50%. A pesare sul calo di quasi cinque punti in una settimana della popolarità del premier, la delusione rispetto al programma di riaperture e il mantenimento del coprifuoco alle 22 annunciato dal governo. Gli italiani che ad oggi, 23 aprile 2021, dichiarano di “avere molta o abbastanza fiducia” in Mario Draghi sono comunque il 49,8%. D’altro canto, secondo l’ultimo sondaggio Termometro Politico chi ne ha “poca o nessuna” è il 48%.
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Le intenzioni di voto per i partiti al 23 aprile 2021
Sondaggi oggi le intenzioni di voto rilevate da Termometro Politico danno la Lega in calo al 22,8%. Crescono Pd, Fdi e M5S rispettivamente al 19,7%, 19% e 15,9%. Forza Italia guadagna due decimi e si attesta al 6,2%. Azione passa dal 3,4% al 3,1%. La Sinistra rimane stabile al 2,9%. Passo indietro per Italia Viva che torna sotto la soglia di sbarramento del 3% (2.8%). I Verdi sono dati all’1,5% davanti a +Europa (1,3%) e Partito Comunista (1%). Gli altri partiti tutti insieme raccolgono l’1%.