Il Partito Democratico riesce a tenersi stretto il primo posto in classifica, seguito da Fratelli d’Italia che questa settimana raccoglie il 20% delle preferenze di voto. Lo dimostrano gli ultimi sondaggi politici di oggi realizzati grazie alla media elaborata da Termometro Politico mettendo a confronto le rilevazioni di cinque diversi istituti: SWG, Termometro Politico, Tecnè, Ipsos e Emg.
Sondaggi politici oggi, le percentuali dei partiti
Ecco le percentuali che, secondo gli ultimi sondaggi politici, oggi i partiti raccoglierebbero se i cittadini fossero chiamati alle urne:
- Partito Democratico: 20,3%
- Fratelli d’Italia: 20%
- Lega: 18,8%
- Movimento 5 Stelle: 15,6%
- Forza Italia: 7,4%
- Leu: 3,7%
- Azione: 3,4%
- Italia Viva: 2,7%
Tutti i tre partiti in testa alla classifica riescono a guadagnarsi qualche consenso in più questa settimana. A primeggiare, però, è ancora il Partito Democratico di Enrico Letta che infatti raccoglie il 20,3% delle intenzioni di voto, conquistandosi il suo miglior risultato dell’anno. Segue Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che torna al 20% delle preferenze e si posiziona così sul gradino di mezzo. Terzo posto, poi, per la Lega di Matteo Salvini che si ferma al 18,8%, molto lontana quindi da quel 30% che nel 2018 e nel 2019 l’aveva resa il primo partito indiscusso.
Dietro il Carroccio segue il Movimento 5 Stelle che, questa settimana, subisce un leggero calo e si blocca al 15,6%. Assolutamente fermo, poi, Forza Italia di Silvio Berlusconi. In diminuzione anche Liberi e Uguali (3,7%), Azione di Carlo Calenda (3,4%) e Italia Viva di Matteo Renzi (2,7%).
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Ultimi sondaggi politici, lo scenario
Tic toc, tic toc: l’orologio delle elezioni del presidente della Repubblica suona sempre più forte. Mancano solo due mesi alla fine del mandato dell’attuale capo di Stato Sergio Mattarella, e non si fanno desiderare i rumors attorno al nome di Mario Draghi. Secondo alcuni, infatti, potrebbe essere la persona giusta a ricoprire la carica più alta. Secondo altri, invece, sarebbe un grosso errore togliergli la poltrona di Premier proprio adesso, senza permettergli di concludere il suo mandato. “Draghi ha fatto bene al governo e sta continuando a fare bene. Un cambio in corsia rischia solo di introdurre turbolenze molto pericolose. Direi, anzi, che già il solo evocare elezioni anticipate è pericolosissimo.
Il rischio che intravedo è che potremmo trovarci Draghi non eletto al Quirinale, ma nemmeno più a Palazzo Chigi. Sarebbe un disastro“, ha commentato a riguardo con il Corriere della Sera Luca Zaia, presidente del Veneto. E bisogna ammetterlo: potrebbe non avere tutti i torti. >> Tutte le notizie di UrbanPost