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Arresto per l’assessore leghista dopo la sparatoria a Voghera: «Abbiamo sentito tutto»

22/07/2021 09:09 - Aggiornamento 22/07/2021 09:21

Voghera Sparatoria Ultime News – Giovedì 22 luglio 2021. Nel 2018 Massimo Adriatici aveva affermato in un’intervista alla ‘Provincia Pavese’ che «sparare deve essere l’extrema ratio». Cosa è successo dunque davanti al bar ‘Ligure’ di Voghera, cittadina in provincia di Pavia? I carabinieri e la Procura per ora sembrano “credere” alla versione fornita dell’assessore alla Sicurezza leghista. Questi durante l’interrogatorio ha spiegato di avere esploso il colpo, costato la vita a Youns El Boussetai, accidentalmente, cadendo. Adriatici ha detto che non avrebbe voluto far fuoco contro il senzatetto marocchino di 39 anni, che è poi morto in ospedale.

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Arrestato l’assessore leghista per la sparatoria a Voghera, testimoni: «Abbiamo sentito tutto»

I Carabinieri e la Procura di Pavia paiono dare “quasi” ragione all’assessore leghista, ma non del tutto. Per gli inquirenti non si sarebbe trattato proprio di legittima difesa, ma qualcosa che le assomiglia molto. Come riportano i principali siti italiani, tra cui l’Agi, si potrebbe parlare di un ‘eccesso colposo’ di legittima difesa. Chiarito nel frattempo il fatto che Adriatici girasse con una Calibro 22. Pare sia tutto in regola: perché da ex poliziotto l’assessore aveva un regolare porto d’armi. E spuntano in queste ore le testimonianze dei dipendenti del locale davanti al quale si è consumata la tragedia: «Lo avevo visto arrivare – ha raccontato a “La Nazione” un barista riferendosi al 39enne poi ucciso – e mi ero messo davanti all’ingresso del dehor per impedirgli di entrare. Lui aveva cercato di aggirare la siepe e di entrare dall’altra parte, ma mi ero spostato bloccandolo una seconda volta e poi si era allontanato. Ero quindi rientrato nel bar quando ho sentito lo sparo. Un botto abbastanza debole, pensavo si trattasse di un petardo». Era invece il colpo di pistola che ha ucciso El Boussetaoui.

Sulla presenza di Adriatici nel locale il barista ha detto: «È un assessore molto presente in città. Veniva spesso, sia da me che negli altri locali, ad ascoltare le nostre esigenze e anche le nostre lamentele. Siamo noi che lo interpellavamo sempre, per i problemi che abbiamo, e ci ascoltava, faceva da tramite anche con le forze dell’ordine, facendo arrivare le pattuglie della polizia quando necessario». Due testimoni hanno riferito che la vittima avrebbe lanciato una bottiglia di birra addosso ad Adriatici, che avrebbe poi chiamato la polizia. La situazione però sarebbe degenerata: indispettito, perché non salutato, il 39enne marocchino avrebbe spinto l’assessore. Nel corso della colluttazione sarebbe partito il colpo. Ma toccherà agli investigatori fare chiarezza.

Salvini rivendica la legittima difesa: «Non si è trattato di un regolamento di conti»

Sulla sparatoria di Voghera è intervenuto il leader della Lega Matteo Salvini, che ha rivendicato la “legittima difesa”: «Ovviamente la difesa è sempre legittima. E se fosse vero che il soggetto che purtroppo è morto, a morte non è mai una bella notizia, era già noto e arci-noto alle forze dell’ordine e ai commercianti e ai cittadini di Voghera, evidentemente non si è trattato di un regolamento di conti. La difesa, in questo caso, se così fosse, è sempre e comunque legittima». Dopo l’arresto di Adriatici il segretario del Carroccio è tornato sui social con un messaggio al vetriolo: “Altro che far west a Voghera, si fa strada l’ipotesi della legittima difesa”. Non tutti nel mondo politico però la pensano come lui: bisognerà attendere l’evolversi delle indagini. Leggi anche l’articolo —> Covid in Italia: oggi 4.259 casi e 21 morti, gli attuali positivi risalgono sopra quota 50mila