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Teo Teocoli: “Quando Berlusconi mi cacciò da Arcore”

19/11/2021 18:03

Teo Teocoli Berlusconi lo accompagnò alla porta di Arcore. “Con Boldi e Gaspare e Zuzzurro andammo da Berlusconi a Villa San Martino. Parlammo, fece delle proposte, non ero d’accordo e dissi: ‘Lei costruisca pure Milano 2 che io faccio il mio mestiere‘“. Questo l’inizio del racconto di Teo Teocoli e della sua toppata clamorosa. (Continua dopo la frase)

“Fui praticamente accompagnato alla porta. Aspettai in auto un’ora e mezza prima che gli altri uscissero. Ma qualche anno dopo fu proprio Berlusconi a richiamarmi nelle sue tv, aveva riconosciuto il mio talento”. Abbiamo appena letto un pezzetto di un’intervista rilasciata da Teo Teocoli a Il Giornale, in cui ha ripercorso la sua carriera, ricordando proprio questo aneddoto, la cui frase che gli costò il posto a Mediaset. Anche se soltanto per qualche anno. (Continua dopo la frase)

Teo Teocoli Berlusconi lo cacciò da Arcore per una frase

Negli ultimi giorni Teo Teocoli è tornato su Canale 5 come special guest del nuovo Zelig, accanto a Claudio Bisio e Vanessa Incontrada: “Hanno dovuto tagliare dieci minuti perché quel pazzo di Bisio ed io abbiamo improvvisato, oh quello non molla mai”. E poi ancora: “perché io sono un cabarettista e il cabaret è quel mondo dove si balla, si canta, si scherza e si improvvisano cose. Zelig non è proprio casa mia. Io sono più da Derby. Ci ho trascorso 17 anni e quell’impronta non andrà più via”. Tantissimi episodi degni di essere ricordati: “Abatantuono chiese di stare dietro a me e Boldi sul palco per imparare. Aveva un impermeabile bianco e la gente rideva… Gli spettacoli erano lunghissimi, andavano avanti fino alle 3 e quando il comico di turno diceva e ora per finire… qualcuno in sala diceva sempre ecco, bravo. Poi si andava al Capolinea, poi a fare colazione, poi a prendere i giornali. L’unico momento in cui Milano si fermava era tra le 6.45 e le 7. In giro era il deserto. E io mi godevo quel quarto d’ora. Poi iniziava la città“.

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