Questa sera andrà in onda alle ore 21.29, Rete 4, “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, film del 1974 diretto da Lina Wertmüller. La pellicola narra la storia di Raffaella Pavone Lanzetti, interpretata da Mariangela Melato, ricca industriale milanese, che con un gruppo di amici sta trascorrendo le vacanze su uno yacht nel Mediterraneo. Tra i marinai al suo servizio c’è il siciliano Gennarino Carunchio, alias Giancarlo Giannini, comunista convinto, che non solo mal digerisce gli abusi prepotenti della “padrona”, ma anche le teorie femministe che lei porta avanti. Una gita in gommone con conseguente naufragio porterà i due su un’isola deserta: a parti invertite nascerà un’intensa storia d’amore, destinata però a non durare.
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“Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” tutte le curiosità: «Quanti schiaffi veri su quella spiaggia»
Un film da vedere assolutamente, una pellicola che con ironia racconta l’ideologia degli anni ’70, vale a dire il contrasto sociale fra ricchi e poveri. Visto da una prospettiva apertamente marxista. Stereotipi della lotta di classe, battute ai limiti del grottesco e luoghi comuni appesantiscono forse qua e là il film, che risulta però, forse proprio per questi eccessi, godibilissimo. Quinto posto negli incassi della stagione 1974-75, un cult in tutto il mondo. Del film è stato realizzato anche un remake dal titolo “Travolti dal destino (Swept Away)” del regista Guy Ritchie, interpretato da Madonna e da Adriano Giannini, figlio di Giancarlo. Qualche curiosità sul film capolavoro di Lina Wertmüller? Pronti ad accontentarvi. Le musiche originali di “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” sono di Piero Piccioni. La canzone che si sente in sottofondo durante la telefonata tra Gennarino e Raffaella, quasi al termine del film, è la celebre “Signora mia”, cantata da Sandro Giacobbe, successo dell’estate 1974.
Luoghi della pellicola, Mariangela Melato: «Quando siamo arrivati era davvero un angolo di Eden»
Gli scenari del film sono scorci della Sardegna. La pellicola è stato girata lungo la costa orientale sarda, nel golfo di Orosei, in provincia di Nuoro. La spiaggia dello sbarco dei due naufraghi è Cala Fuili nel comune di Dorgali. La spiaggia di Cala Luna, a cavallo fra il comune di Dorgali e quello di Baunei, è stata set di un’altra buona parte delle riprese. «Era allora il posto più bello del mondo, con la sua forma naturale a mezza luna, un incanto davvero paradisiaco e ai tempi ancora poco frequentato. Se mai è diventata di moda dopo di noi, dopo che uscì il film, ma quando siamo arrivati era davvero un angolo di Eden», ha raccontato Mariangela Melato in un’intervista a “Il Corriere della sera’. Nelle scene sull’isola deserta, tra l’altro, i due protagonisti hanno avuto vari scontri fisici: schiaffi, calci e graffi. La stessa attrice ha raccontato che non si trattava di finzione: «Per due mesi Lina ci obbligava, me e Giancarlo, a pestarci a sangue, come ricorderà chi ha visto il film. E non erano botte tanto finte, da cinema, ma erano sberle, calci, spintoni, slogature vere, si era in pieno realismo e ci sono rimaste le ammaccature e i lividi anche tornati a Roma».
“Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” «uno dei film più audaci mai realizzati»
“Travolti da un insolito destino…” è stato scelto dalla rivista “Premiere” come uno dei “100 film che hanno sconvolto il mondo” nel numero di ottobre 1998. Il lungometraggio è tra i «film più audaci mai realizzati», non solo per il linguaggio spinto, ma anche per alcune scene intriganti. Ma la pellicola è a tratti molto poetica e non mancano riferimenti alla letteratura. Alla fine Gennarino si rivolge al mare, dicendo: «Mare traditore, che mi fosti amico un tempo e poi mi camminasti sopra il cuore». È una parafrasi dei versi finali del famoso Epodo di Strasburgo, lirica attribuita ad Archiloco o ad Ipponatte, nella traduzione di Salvatore Quasimodo. Non solo: ad un certo punto, quando finalmente scoppia l’amore tra i due, Raffaella recita alcuni versi del poeta Sandro Penna, “Oh non ti dare arie di superiorità…”. L’idea di un sequel con la coppia Giannini-Melato, che la regista Lina Wertmüller ha diretto in altri due classici del cinema italiano, «Mimì metallurgico ferito nell’onore» (1972) e «Film d’amore e d’anarchia» (1973), è naufragata con la morte dell’attrice protagonista nel 2013. Leggi anche l’articolo —> Lina Wertmüller Oscar alla carriera, Giancarlo Giannini confessa: «Per me è stata tutto!»
«La volgarità! Nell’amore non c’è volgarità. Ve la siete inventata voi borghesi, la volgarità».