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Valeria Fabrizi figlio morto a soli tre mesi: «Dolore infinito, non ho lavorato per tanti anni…»

25/06/2020 13:02 - Aggiornamento 25/06/2020 13:08

Su ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ l’intervista a Valeria Fabrizi, che tra pochi giorni torna sul set di “Che Dio ci aiuti” nei panni dell’amatissima suor Costanza. L’attrice, che il 20 ottobre prossimo compirà 84 anni, ha svelato qualche anticipazione sulla fiction di Raiuno che la vede recitare accanto ad Elena Sofia Ricci, ma ha anche parlato del suo privato: dal dolore immenso per la morte del figlio a soli tre mesi alla paura provata a Bruxelles nel ’85 durante il match ‘Juventus-Liverpool’.

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Valeria Fabrizi

Valeria Fabrizi figlio morto a soli tre mesi: «Dolore infinito, non ho lavorato per tanti anni…»

È entusiasta, felice di tornare al lavoro«Suor Costanza l’ho creata io, ci ho messo il mio entusiasmo nella recitazione. Io ho 83 anni, ma resto una bambina. Vorrei che scrivessero per me scene in cui salgo su un albero per raccogliere la palla di un bambino, scene in cui vado alle feste e poi non riesco più a tornare… Vorrei piccoli flash che facciano sorridere: alla gente piace, ne abbiamo bisogno», ha spiegato a Giusy Cascio Valeria Fabrizi. Poi si è lasciata andare condividendo degli ‘altarini’: «Se Dio vuole, inizieremo a girare il 30 giugno. Nel cast ci sono Francesca Chillemi, Gianmarco Saurino, Simonetta Columbu e sono felice che torni Diana Del Bufalo, che è un amore e canta divinamente. E arrivano due nuovi ragazzi: Pierpaolo Spollon ed Erasmo Genzini. Quanto a me, Suor Costanza, vorrei tanto andare in moto. Io guidavo, ho un Vespone fermo in garage?». Qualche parola anche su Elena Sofia Ricci, con cui c’è un grande feeling: «Ci vogliamo bene. Elena Sofia è brava, colta. Ed è bella, ma lei non lo sa. Sul set cerca sempre le luci giuste. Devo proprio dirglielo che è bellissima».

Valeria Fabrizi

«Se ho un angelo custode? Mia figlia Giorgia, si fa in quattro per me. Somiglia tanto al sua papà»

Nel corso dell’intervista Valeria Fabrizi ha confessato che in vita sua si è sentita all’inferno tre volte: «Una con questa pandemia. Poi con il terremoto del 1980: ero a Napoli e a ogni scossa mi sentivo morire. E infine con la strage dell’Heysel nel 1985, perché ero lì a Bruxelles, allo stadio per Juventus-Liverpool, in tribuna. Ho visto tutte quelle persone schiacciate, davanti agli occhi, la curva che crollava, non lo dimenticherò». Per fortuna ha un suo personale «angelo custode»«Mia figlia Giorgia. Si fa in quattro per me: mi compra gli igienizzanti, mi porta l’acqua, la spesa. Si prodiga, è attenta, precisa, introversa al contrario di me. Somiglia tanto al suo papà», ha detto l’attrice. E sul finale l’83enne è tornata a parlare della morte del suo bambino«Il dolore infinito è stato perdere un figlio, che aveva solo un mese di vita. Un dolore così forte che non ho lavorato per tanti anni per dedicarmi a Giorgia, la gioia più grande». Un lutto di cui aveva fatto parola anche nel corso di un’ospitata a ‘Domenica In’ qualche tempo fa. «Assomigliava a me, Giorgia invece è uguale a Tata. Per un genitore il più grande dolore è perdere un figlio», aveva detto allora Valeria Fabrizi, che è stata sposata con Tata Giacobetti, componente del Quartetto Cedra, morto all’improvviso per un infarto, nel dicembre 1988, a quasi 25 anni dal matrimonio avvenuto il 2 aprile del 1964. leggi anche l’articolo —> “Che Dio ci aiuti 6” quando inizia e anticipazioni, Elena Sofia Ricci: «Saranno dieci puntate»