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La Cassazione ha annullato con rinvio la confisca del megayacht di Briatore

10/06/2021 10:46

Niente confisca dello yacht di Flavio Briatore: per la seconda volta, la Cassazione ha annullato con rinvio il ritiro e l’asta della Force Blue, cancellando la sentenza emessa nell’ottobre 2019 dalla Corte d’Appello di Genova. Circa dieci giorni fa, tra l’altro, la Cassazione aveva già contestato un altro verdetto del Tribunale genovese sulla vendita dell’imbarcazione disposta lo scorso 30 dicembre nonostante i ricorsi degli avvocati dell’imprenditore.

Yacht Briatore, la storia

Ora quindi lo Stato italiano rischia di dover risarcire Flavio Briatore, visto che il suo yacht non doveva essere ritirato e messo all’asta. Facciamo però un passo indietro: la vicenda è iniziata nel 2010 a causa di un accusa di evasione dell’Iva da parte dell’imprenditore. A quel punto lo yacht venne sequestrato dalla Guardia di finanza, mentre a bordo erano presenti anche Elisabetta Gregoraci, loro figlio e una ventina di membri dell’equipaggio. Secondo l’imputazione originaria, Briatore e gli altri avrebbero simulato una attività commerciale di noleggio che avrebbe consentito di utilizzare il Force Blue per uso diportistico in acque territoriali italiane dal luglio 2006 al maggio 2010 senza versare la dovuta Iva all’importazione per 3,6 milioni di euro. In primo grado il manager era stato condannato a un anno e 11 mesi. La pena, poi, era stata ridotta in appello a un anno e 6 mesi.

Con la sentenza del 2019, però, la Corte d’Appello di Genova aveva assolto Briatore. Allo stesso tempo aveva anche disposto la confisca del bene di lusso ormeggiato a Sestri Ponente. Una decina di giorni fa, poi, grazie alla Cassazione c’è stata la svolta giudiziaria, poiché è stato accolto il ricorso presentato da parte della difesa di Briatore, il quale è rappresentato dall’avvocato Fabio Lattanzi. Ora, quindi, gli atti tornano tra le mani della Corte di Appello di Genova, che intraprenderà l’appello ter.

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yacht Briatore

Flavio Briatore e lo yacht confiscato

Durante l’appello bis, l’imprenditore Flavio Briatore e gli altri imputati erano stati prosciolti per intervenuta prescrizione in relazione alle fatture inesistenti, dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio la precedente condanna a un anno e sei mesi. I giudici del processo bis avevano anche confermato la confisca, in solido, di 3 milioni e 600 mila euro ai quattro imputati. E il dibattimento si è occupato solo dell’omesso versamento dell’Iva all’importazione. Questo perchè era stata dichiarata la prescrizione per tutto il resto. “È il secondo annullamento da parte della Corte di cassazione della decisione della Corte di appello di Genova. L’imbarcazione nel frattempo è stata venduta all’asta e sono stati realizzati circa 7.000.000 di euro.

Il processo iniziato undici anni fa, nel 2010, con il sequestro del natante è stato oggetto di cinque decisioni. Ora dovrà tornare a Genova per un nuovo giudizio davanti alla Corte di appello”, ha sottolineato l’avvocato di Briatore Fabio Lattanzi.

Il secondo annullamento da parte della Cassazione testimonia la bontà delle argomentazioni difensive. Così come il fatto che le decisioni dell’autorità giudiziaria genovese non sono state idonee a provare la colpevolezza del Briatore”, ha aggiunto poi. >> Tutte le notizie di UrbanPost