Yara Massimo Bossetti: il rigetto (l’ennesimo) della istanza dei suoi difensori che chiedono da anni la possibilità di analizzare i reperti di indagine è stato un duro colpo per il muratore di Mapello. In carcere a Bollate dove sta scontando la condanna definitiva all’ergastolo per l’omicidio della 13enne di Brembate, Bossetti si professa innocente e vittima di un clamoroso errore giudiziario.
Yara Massimo Bossetti: ira avvocato Salvagni dopo il ‘no’ all’analisi dei reperti
Durissima la replica dell’avvocato Claudio Salvagni che, insieme al collega Paolo Camporini, difende il carpentiere bergamasco. “La cosa che voglio stigmatizzare, che non avevo detto prima per rispetto della Corte, è una richiesta di trasmissione degli atti dalla Procura di Bergamo alla Procura di Venezia in quanto gli avvocati avrebbero calunniato la Procura stessa. Quindi un ennesimo tentativo di imbavagliare, di zittire la difesa molto molto grave che a questo punto vedrà anche la difesa passare al contrattacco”.
Dopo che la Corte D’Assise di Bergamo ha rigettato la possibilità di analizzare i reperti del caso Yara Gambirasio, l’avvocato Salvagni è stato ospite della trasmissione ‘Iceberg’ su Telelombardia. Polemiche le sue parole: “La Procura di Bergamo ritiene che le nostre parole e i nostri scritti siano calunniosi – ha dichiarato il penalista – Cioè noi avremmo accusato sapendo l’innocenza, avremmo accusato di reati la Procura di Bergamo. Noi siamo degli avvocati, scriviamo e parliamo in nome e per conto del nostro cliente, e adesso andiamo fino in fondo per vedere chi ha fatto cosa e dove sono le responsabilità”.
«Bossetti è innocente, ora ne sono sicuro»
E poche ore fa il legale di Bossetti è tornato sull’argomento. Scrive infatti sul suo Facebook l’avvocato: “Massimo Bossetti è innocente. Se mai avessi avuto dei dubbi, ora ne ho la certezza. Il NON RISULTATO ottenuto con la nuova pronuncia della Assise di Bergamo è, nuovamente, la dimostrazione della piena innocenza di BOSSETTI e che è semplicemente, al pari di tanti e tanti altri ingiustamente condannati, vittima di un sistema sordo e cieco. Solo che a Massimo non è data neppure la possibilità di dimostrarlo, mai gli è stata data!”.
Yara Bossetti, l’avvocato Salvagni si interroga: «I reperti esistono davvero?»
Gli interrogativi sollevati da Salvagni sono tanti: “Cosa nascondono quei reperti e campioni di così tremendo? Cosa si vuole celare alla difesa? Perché negare pervicacemente qualcosa a cui eravamo già stati autorizzati? Perché questa paura della verità? E’ stato per l’ennesima volta negato il sacrosanto diritto di difesa ad un uomo che è in carcere senza aver MAI neppure (semplicemente) potuto vedere dal vivo i reperti che lo condannano”.
Salvagni ribadisce il fatto che mai, nemmeno durante l’iter processuale, alla difesa di Massimo Bossetti sia stato concesso l’accesso ai reperti. Reperti di cui adesso mette anche in dubbio l’esistenza. “Esistono? Cosa c’è in quelle 54 provette di DNA? C’è veramente il DNA denominato Ignoto1? E’ veramente uguale a quello di Massimo Bossetti? […] Ora comincio a dubitare anche della loro esistenza. Io voglio vederli! Devo poterli vedere!”. (Continua dopo la foto)
La morte della Giustizia e il trionfo del Sistema
Claudio Salvagni punta il dito contro il ‘Sitema’ che si ostina a negare al suo assistito un diritto inviolabile dell’essere umano: il diritto a difendersi. “… Con l’ultimo no (nonostante tre annullamenti della Cassazione), si fa nettamente più chiaro quanto sia verità quello che la difesa, insieme a Bossetti, sta gridando ormai da 7 anni. Massimo Bossetti è innocente. Con la concessione di analizzare i reperti significherebbe ammettere che ci sia stato, nella migliore delle ipotesi, un errore. Costerebbe troppa fatica. Troppe carriere… e quei giudici, poi, così sordi alle istanze difensive… come potrebbero continuare a giudicare? E, allora, meglio sacrificare la vita di un uomo, decretando però la morte della Giustizia e il trionfo del Sistema!”. Potrebbe interessarti anche —> Massimo Bossetti, la sorella ha cambiato cognome: era «impossibile trovare lavoro»
Qui il post integrale dell’avvocato Claudio Salvagni: