Covid scuola, con la riapertura del 14 settembre “sicuramente ci sarà un rialzo del numero di casi” di positività al nuovo coronavirus, anche perché la ripresa dell’anno scolastico “coincide con l’autunno” e quindi con il ritorno degli altri virus respiratori e dell’epidemia di influenza. Lo ha spiegato questa mattina ad ‘Agorà” su Rai 3 il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco.
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«L’influenza stagionale potrebbe nascondere i casi di Covid»
Pregliasco, direttore sanitario dell’Ircss Galeazzi di Milano, ha sottolineato che mentre la probabilità di una seconda ondata “di Covid-19” resta al momento “un aspetto teorico”, l’influenza ci sarà, potrebbe nascondere le infezioni da Sars-CoV-2 e ne “faciliterà l’aumento. Così come le temperature”, considerando che notoriamente “gli sbalzi termici favoriscono tutti i virus respiratori e anche il coronavirus”.
Più in generale, ha osservato Pregliasco, in questa fase “abbiamo una situazione di andamento endemico” di Covid-19 e “ci sarà un’ondulazione a mio avviso verso l’alto. La tendenza, seppur con numeri assoluti bassi, è ormai costante da settimane” e, complici “gli sbagli termici, la riapertura” delle attività e “la distanza dalla fine del lockdown” che ha ‘chiuso’ il Paese, “dobbiamo aspettarci la ripresa di un iceberg. Noi all’inizio, quando tutto di un botto questa malattia si è evidenziata in modo epidemico – ha ricordato l’esperto – abbiamo visto solo la parte più brutale della malattia. Ora questo iceberg, che comprende i casi più importanti” di infezione e “la gran quota di casi asintomatici o con poca sintomatologia, sta ricrescendo” perché “la tendenza del virus è quella di riprendere il più possibile terreno e persone da colpire”.
Covid scuola, Pregliasco: «Ripartenza una sfida, giusta ma stress per tutto il sistema»
Tornando al capitolo scuola, “sicuramente – ha confermato comunque il virologo – i bimbi più piccoli hanno una minore capacità di trasmissione” della Covid-19 “e questo ci fa ben sperare rispetto all’effetto complessivo dell’apertura”. Una ripartenza “doverosa, giusta e necessaria – ha precisato Pregliasco – ma anche una sfida, uno stress test per tutto il sistema”. La ripresa delle attività didattiche coinvolge infatti “8 milioni di bambini e di ragazzi e 2 milioni di operatori”, ma più in generale riguarda “metà della popolazione italiana coinvolta in qualche modo come persona a contatto con i giovani”. La seconda ondata di Sars-CoV-2 va dunque vista come “un rischio”, “un elemento verso cui attrezzarci essendo molto attenti e pronti al massimo dell’assistenza”.
Riuscire a scongiurare la seconda ondata è per l’esperto “una scommessa”, “una sfida legata alla capacità dei Dipartimenti di Prevenzione” delle Asl “di continuare a individuare e a isolare i focolai che ci sono stati e susseguiranno”. Ma “da parte nostra, come cittadini”, ammonisce Pregliasco, abbiamo il dovere di “non fare uno sgambetto a chi sta lavorando e ansimando per contenere i casi, anche grazie a test che speriamo ora siano sempre più disponibili”. >> Tutte le notizie sul Coronavirus