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Morto Franco Marini, l’ex presidente del Senato stroncato dal Covid: aveva 87 anni

09/02/2021 09:27 - Aggiornamento 09/02/2021 09:45

È morto Franco Marini. L’ex presidente del Senato era stato ricoverato per Covid qualche settimana fa, per essere poi dimesso lo scorso 27 gennaio. A dare la notizia della scomparsa dell’esponente del Pd Pierluigi Castagnetti, suo compagno di partito.

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franco marini

Morto Franco Marini, l’ex presidente del Senato stroncato dal Covid: aveva 87 anni

Si è spento a causa del Covid Franco Marini, politico e sindacalista. Aveva 87 anni. Fu segretario generale della Cisl, poi presidente del Senato e ministro del Lavoro, segretario del Partito popolare italiano ed europarlamentare. Nel 2013, prima della rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale, era stato il candidato del Pd di Bersani e di Forza Italia alla presidenza della Repubblica, senza riuscire ad essere eletto. La morte del politico dovuta al virus. Ad inizio gennaio questi era risultato positivo al Covid ed era stato per tale ragione ricoverato all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti. Come dicevamo in apertura a comunicare la scomparsa Pierluigi Castagnetti, che attraverso un tweet ha ricordato l’amico come “uomo integro, forte e fedele a un grande ideale: la libertà come presupposto della democrazia e della giustizia. Quella vera”.

franco marini

Una vita spesa per la politica

Una figura importante per la politica italiana. Marini ha partecipato alla fondazione del Partito Democratico ed è stato il principale referente della corrente de “I Popolari”, di matrice democristiana e cristiano sociale. Nacque a San Pio delle Camere (Aquila) il 9 aprile del 1933. Primogenito di una numerosa famiglia di modeste condizioni, a nove anni si trasferì a Rieti per esigenze di lavoro del padre, impiegato nella Supertessile. Lì si diplomò al liceo classico Marco Terenzio Varrone. Conseguita la laurea in Giurisprudenza, svolse il servizio di leva come ufficiale negli alpini. Iscritto alla Democrazia Cristiana dal 1950 e attivo nell’Azione Cattolica e nelle ACLI, incominciò la sua attività lavorativa, durante gli studi universitari, in un ufficio contratti e vertenze della CISL.

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«Sarò il presidente di tutto il Senato e in un dialogo fermo e mai abbandonato. Sarò il presidente di tutti voi»

Dopo alcuni anni di formazione, nel 1964 incominciò a collaborare con il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, Giulio Pastore. All’interno del sindacato assunse un ruolo sempre maggiore: nel 1985 venne scelto come segretario nazionale. Nel 1991 alla morte di Carlo Donat-Cattin ne ereditò la corrente politica di Forze Nuove, interna alla Democrazia Cristiana, e passò nell’aprile dello stesso anno dalla segreteria del sindacato al Governo, diventando Ministro del lavoro e della previdenza sociale del VII Governo Andreotti.

Fu scelto come candidato alla presidenza del Senato nel 2006: ebbe la meglio proprio su Andreotti. Nel suo discorso di insediamento Marini volle richiamare i suoi colleghi all’unità dichiarando: «Sarò il presidente di tutto il Senato e in un dialogo fermo e mai abbandonato. Sarò il presidente di tutti voi con grande attenzione e rispetto per le prerogative della maggioranza e per quelle dell’opposizione come deve essere in una vera democrazia bipolare. Che io credo di aver modestamente contribuito, anche con il mio apporto, a realizzare nel nostro Paese». Leggi anche l’articolo —> Covid, il bollettino di oggi: 7.970 nuovi casi e 307 morti, risalgono le intensive

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