La “gelata” del commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, sulla possibilità di somministrare la seconda dose dei vaccini in vacanza “penso sia legata a motivi tecnici, ovvero credo che la difficoltà sia tra i software tra le Regioni non ben collegati tra di loro, non vedo un impedimento politico; tuttavia è importante che non succeda come con la seconda dose del Pfizer, che si cambino le date del richiamo”. E’ quanto afferma all’Adnkronos Giuseppe Roscioli, vicepresidente Federalberghi.
Vaccini in vacanza, Federalberghi: “E’ importante che se viene decisa una data oggi poi venga rispettata”
L’associazione degli albergatori di Confcommercio proprio sabato scorso, durante l’assemblea nazionale aveva lanciato questa proposta al governo, presente il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, nel dare la possibilità ai vacanzieri italiani di effettuare il richiamo in una regione diversa da quella di appartenenza durante le ferie estive.
“E’ importante che se viene decisa una data oggi poi venga rispettata, perché io mi posso anche organizzare ma poi – raccomanda Roscioli – bisogna fare attenzione a non fare provvedimenti successivi che variano le date”. “Un sacrificio si può fare ma ci vuole certezza – ribadisce l’imprenditore – non bisogna complicare la vita agli italiani che andranno in vacanza”.
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Il coprifuoco posticipato alle 23 “non cambia molto per il turismo anche se è un segnale positivo”
Il coprifuoco posticipato alle 23 “non cambia molto per il turismo anche se è un segnale positivo”, ha detto il vicepresidente di Federalberghi. “Almeno aiuta un po’ il settore della ristorazione per quanto riguarda il turismo però cambia poco….se uno deve scegliere una città italiana o una spagnola dove il coprifuoco non c’è probabilmente sceglie la destinazione dove si sentirà più libero”. Comunque, aggiunge Roscioli, “siamo confidenti che i numeri dei contagi scenderanno e quindi che il coprifuoco verrà eliminato prima possibile, una data già c’è il 21 giugno, poterlo anticipare aiuterebbe anche il turismo proprio perché altre nazioni lo hanno già abolito”.