Spaventato dall’idea che Donald Trump, sconvolto dalla sconfitta elettorale, potesse avviare un attacco nucleare contro la Cina, quarantotto ore dopo l’assalto al Congresso pare che il Capo di Stato Maggiore Mark Milley abbia deciso di chiamare segretamente il suo omologo cinese per rassicurarlo sulle intenzioni degli Stati Uniti. Scavalcano di fatto il Presidente. Per quale motivo lo avrebbe fatto? Perché la maggiore autorità militare USA era convinto che Trump fosse letteralmente uscito di testa.
Usa, Mark Milley e la scelta di scavalcare Donald Trump
A ricostruire quanto (probabilmente) è avvenuto è forse il più famoso giornalista investigativo degli Stati Uniti, Bob Woodward, lo stesso che insieme a Carl Bernstein svelò i segreti di Nixon con la famosa inchiesta che tutti conosciamo come Watergate. Quanto deciso da Mark Milley, invece, è contenuto in un nuovo libro in uscita, Peril, co-firmato dal collega del Washington Post Robert Costa. Secondo quanto emerso finora, quindi, il Capo dei militari, convinto che il presidente uscente degli USA Donald Trump potesse prendere decisioni dettate da una mente psicologicamente instabile, ha deciso di scavalcare il “commander-in-chief” contattando segretamente il suo omologo cinese. L’obiettivo? Rassicurarlo sulle intenzioni degli Stati Uniti.
Allo stesso tempo, poi, pare abbia chiamato anche il capo della National Security, il generale Nakasone, per chiedere sorveglianza massima e per accertarsi che non sarebbero stati accettati ordini riguardanti l’arsenale nucleare senza prima aver consultato lo steso Capo di stato maggiore. “Non importa cosa vi viene detto. C’è una procedura e io ne faccio parte. Chiaro?”. Gli alti ufficiali risposero “Signorsì”, e lui lo considerò come una sorta di “giuramento”.
Mark Milley, che ancora non ha mai smentito quanto emerso, però, avrebbe così commesso un reato, andando oltre i suoi poteri. Non solo: dalla destra ora è accusato anche di tradimento, motivo per il quale si chiede che venga non solo licenziato, ma anche disonorato e degradato. Sulla stessa linea si è posizionata anche la Fox. La rete televisiva, infatti, ora chiede la corte marziale sottolineando il fatto che un militare non eletto abbia, appunto, sostituito nel ruolo il Presidente in carica, Donald Trump.
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La preoccupazione del Capo di Stato Maggiore rispetto al Presidente Trump
Dall’altra parte, invece, la sinistra lo difende, sostenendo che abbia agito in circostanze storiche particolare. E soprattutto con buona fede: quella di evitare una crisi militare o, peggio ancora, un incidente nucleare. Come si legge nel libro, infatti, “Milley avrebbe agito per precauzione”.
Lo avrebbe fatto perché preoccupato dal “declino mentale di un Presidente che ormai gridava contro tutti compresi i militari. E che costruiva nella sua mente realtà alternative a base di teorie cospirative sul voto”. Secondo ai giornalisti, inoltre, il Capo dei militari avrebbe confidato di essere molto spaventato perché “non puoi mai sapere qual è il punto di rottura di un Presidente” che si trova in simili condizioni psicologiche. Pare inoltre che Milley raggiunse questa decisione dopo una conversazione telefonica con la speaker della Camera Nancy Pelosi. E che anche lei abbia rivelato la sua preoccupazione rispetto le possibili azioni di Trump, un presidente in quel momento fuori controllo. Idea alla quale Milley rispose: “Sono totalmente d’accordo con lei”.
Le premesse, d’altronde, non erano le migliori: tra Trump e Milley i rapporti si erano già incrinati quando il Capo di Stato Maggiore si era rifiutato di far scendere in strada l’esercito per reprimere i disordini causati dalle manifestazioni in nome di George Floyd. >> Tutte le notizie di UrbanPost