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Stupro a L’Aquila, il legale del 15enne accusato: «Si è inventata tutto»

17/11/2021 11:33 - Aggiornamento 17/11/2021 11:54

Svolta nelle indagini sul presunto stupro de L’Aquila ai danni di una ragazzina. Il fatto risale a circa due settimane fa: la tredicenne aveva raccontato di aver subito una violenza sessuale da parte di un coetaneo nella serata di sabato 6 novembre. Secondo il racconto della giovane, tutto sarebbe avvenuto mentre i due si trovavano sulla scalinata dei portici di San Bernardino. Soltanto l’intervento di polizia e carabinieri ha evitato il linciaggio. Ora però l’avvocato del giovane accusato ha rotto il silenzio e ha parlato di una vendetta derivante da una delusione d’amore: nessun abuso.

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Stupro in centro a L’Aquila, il legale del 15enne accusato: «Si è inventata tutto»

Si continua ad indagare sul presunto stupro avvenuto ai danni di una 13enne a L’Aquila. Il legale del giovane accusato della violenza sessuale ha parlato di una vendetta seguita a una delusione d’amore. Stando all’avvocato Roberto De Cesaris la ragazzina avrebbe inventato tutto perché respinta dal 15enne: il legale ha contestato «la rappresentazione cinematografica del caso con il soggetto dello stupratore, della vittima che riesce a divincolarsi dal mostro e che corre a chiedere a aiuto dalle amiche. Il ragazzo non ha mai arrecato violenza alcuna alla ragazza». E ancora: «Nel pomeriggio del 6 novembre i due ragazzi si sono incontrati sotto i portici di San Bernardino intorno alle 18 e per volere della 13enne che voleva dei chiarimenti in merito a un precedente incontro che c’era stato tra i due circa un mese prima, si sono allontanati per meglio relazionarsi».

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La ricostruzione dell’avvocato affidata a «Il Messaggero»

La ricostruzione dell’avvocato De Cesaris è stata riportata da «Il Messaggero» e rilanciata in queste ore da «Leggo». Non ci sarebbe stata alcuna violenza. L’avvocato al quotidiano ha puntualizzato come «il ragazzo ha solo 15 anni ed insieme alla propria famiglia sta vivendo un vero e proprio incubo a causa della pressione mediatica che li vede coinvolti, che tende a creare facili allarmismi. Il minore non ha precedenti penali e non ha mai avuto problemi con la Giustizia. Lo stesso a fronte della situazione creata per le accuse infamanti a lui mosse è vittima incolpevole di puntuali offese e minacce da parte di coloro che con troppa superficialità si dilettano a esercitare una giustizia sommaria dei fatti che stanno compromettendo la vita del minore, influendo sulla propria libertà di poter uscire con tranquillità temendo ritorsioni e sulla reputazione dello stesso e della propria famiglia che confidano sull’operato della magistratura per far emergere la realtà dei fatti». ​Leggi anche l’articolo —> Viterbo, uccide il figlio di 10 anni e ferisce la moglie: positivo al Covid, era fuggito dall’ospedale

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