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Massimo Troisi, la controfigura svela i segreti del film “Il Postino”

20/02/2024 19:19 - Aggiornamento 20/02/2024 19:22
la controfigura di Massimo Troisi

«A me Massimo Troisi ha cambiato l’esistenza: sono ormai trascorsi quasi trent’anni da quando l’ho conosciuto e ancora oggi mi emoziona parlare di lui. Era una magia, un ragazzo di una bontà unica, generoso e mai scontroso, qualcosa che va al di là di ogni cognizione». Così Gerardo Ferrara, il sosia di Massimo Troisi in un’intervista di qualche tempo fa concessa a «Il Corriere del Napoli». Fu lui a fare da controfigura all’interprete allora malato, a girare le scene più faticose del film «Il Postino», vista la somiglianza incredibile con l’attore di San Giorgio a Cremano. Leggi anche: Come è morto Massimo Troisi: la malattia, gli ultimi giorni sul set de “Il Postino”

la controfigura di Massimo Troisi

Massimo Troisi, la controfigura svela i segreti de “Il Postino”

L’ingaggio per «Il Postino» nacque così: «La lavorazione del film era appena iniziata ma si era interrotta perché Massimo non stava bene. La produzione non riusciva a trovare qualcuno che potesse sostituirlo nelle scene che avrebbero potuto strapazzare troppo il suo cuore malato. Ad un certo punto un ragazzo, fidanzato con una ragazza di Sapri, che lavorava nella produzione e che mi conosceva per aver frequentato un impianto sportivo che gestivo si ricordò di me, della mia somiglianza e fece il mio nome». E Gerardo Ferrara all’inizio pensava fosse uno scherzo: «Poi vennero a casa a prendersi le foto e due giorni dopo ero a Roma per incontrare il regista Radford e Philippe Noiret. Quando mi videro si sorpresero e mi rivolsero un ampio, cordiale sorriso. Restammo a chiacchierare per un’oretta circa. Era di venerdì e il lunedì cominciammo le riprese». L’incontro con Troisi qualcosa di indimenticabile per lui: «Una cosa bellissima. E chi se lo scorda! Mi fissò negli occhi, io gli allungai la mano per presentarmi e lui abbracciandomi mi disse: “E tu solo mo’ ti fai vedere?”». Leggi anche: “Buon compleanno Massimo”, stasera su Rai 3 il docufilm che celebra Troisi

la controfigura di Massimo Troisi

L’attore voleva ultimare le riprese a tutti i costi

Troisi voleva a tutti i costi ultimare le riprese de «Il Postino»: «Massimo voleva terminare quel film a tutti i costi, ci teneva moltissimo perché lo sentiva come qualcosa di diverso dal suo genere, perché il protagonista, Mario, era proprio lui, con il suo amore per la poesia e per la cultura. Negli ultimi giorni era molto affaticato, un pomeriggio chiese di fermarsi perché non ce la faceva ad andare avanti. E ci fermammo tutti, per rispetto nei suoi confronti. Nessuno fiatava. Tutti a recitare sottovoce le preghierine per lui che aveva sempre una parola buona per tutti», ha raccontato sempre Ferrara al «Corriere». Leggi anche: Netflix, tutti i film, le serie e i documentari in uscita nel marzo 2024

la controfigura di Massimo Troisi
la controfigura di Massimo Troisi

Chi è Gerardo Ferrara, la controfigura di Massimo Troisi sul set dell’ultimo film “Il Postino”

La fine delle riprese fu il venerdì 3 giugno del 1994. Quel giorno Gerardo Ferrara abbracciò Troisi per l’ultima volta: «Un altro momento che non potrò mai dimenticare: abbracciandolo azzardai un invito a Sapri. E lui con la spontaneità che lo caratterizzava mi disse: “Gerà, ma veramente mi vuoi ospitare a casa tua?” Gli sembrava quasi una cosa irrealizzabile, nella sua estrema semplicità». Scoprì della morte dell’attore a Sapri: «Terminata la lavorazione del film, ero appena tornato a casa. Alla stazione alcuni amici mi vennero incontro con l’aria contrita: ‘Ma tu non sai niente? È morto Massimo’. Finito il film, si era rilassato a tal punto da lasciarsi andare…». Leggi anche: Milena Vukotic, retroscena mai svelato su Playboy: le foto

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