Questa sera, 29 giugno 2019, alle ore 21,10 su Italia 1 andrà in onda Asterix alle Olimpiadi, film diretto da Frédéric Forestier e Thomas Langmann, ultima pellicola interpretata da uno degli artisti francesi più amati di sempre: Alain Delon. Attore, regista e anche produttore Alain Fabien Maurice Marcel Delon nasce a Sceaux l’8 novembre 1935 sotto il segno dello Scorpione. Viso d’angelo, questi è considerato, non a torto, uno dei più grandi sex symbol.
Alain Delon, stella del cinema francese
Alain Delon ha lavorato con registi straordinari come René Clément, Luchino Visconti e Jean-Pierre Melville. Una lunga carriera la sua, costellata di successi. La carrellata di personaggi da lui interpretati è ricca e vede tra i tanti il malinconico e ingenuo Rocco di Rocco e i suoi fratelli (1960), l’ambizioso principe Tancredi in Il Gattopardo (1963), il gangster Rogert Startet in Il clan dei siciliani (1969), il supplente Daniele Dominici in La prima notte di quiete (1972) e l’affascinante Zorro nell’omonimo film di Duccio Tessari del 1975. Alain Delon si è aggiudicato importanti riconoscimenti come il Premio César, il David di Donatello, l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino, solo per citarne alcuni. Dagli anni ’70 in avanti si è cimentato come produttore cinematografico, portando avanti la Adel Productions, e in qualità di regista: ha diretto, infatti, Per la pelle di un poliziotto nel 1981 e nel drammatico Braccato del ’83). Nel 2017 Alain Delon ha annunciato il ritiro dalle scene.
L’infanzia difficile e l’adolescenza faticosa
Curiosiamo un po’ nella sua vita? Alain Delon è diventato attore per caso. Figlio di Fabien Delon, direttore di un piccolo cinema di quartiere, Le Règina, e di Edìth Arnold, una giovane commessa di farmacia, vanterebbe dei legami di sangue addirittura con Napoleone Bonaparte. Nel 1939 i genitori si separano e per il piccolo Alain, che aveva appena 4 anni, è un duro colpo. La madre, nonostante l’affetto per il figlio, decide di affidare Alain ad una famiglia adottiva, il cui padre era guardia carceraria della prigione di Fresnes. Un periodo che segnerà Delon profondamente e che tuttavia gli servirà per interpretare i suoi tormentati personaggi sul grande schermo. Ad otto anni torna a vivere con la madre, frequenta alcuni collegi, ma viene espulso continuamente per la sua indole ribelle. All’età di 14 anni lascia la scuola: nel frattempo la madre si risposa con un maestro salumiere, Paul Bologne, che lo prende come apprendista nella sua macelleria. A 17 anni però decide di arruolarsi nella marina francese e prende parte alla guerra in Indocina. Dopo 5 anni viene congedato, dopo aver totalizzato ben 11 mesi complessivi di prigione per indisciplina. Nel 1956 Alain Delon torna in Francia e si cimenta nei più disparati lavoro: commesso, facchino, cameriere e come ha raccontato lui stesso, per via delle ristrettezze economiche, è finito a fare il bohémien a Montmartre. L’incontro con la giovane attrice Brigitte Auber gli cambierà la vita: la donna lo presenta a Jean-Claude Brialy, che colpito dalla sua straordinaria bellezza lo invita al Festival di Cannes. È solo l’inizio del successo.
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Attore, regista e produttore: nell’Olimpo dei grandi
Alain Delon lavorerà in Francia e in Italia in maniera infaticabile: i registi più importanti fanno a gara per averlo nei propri film. Tra i primi Yves Allégret che lo convince a lavorare per lui in Godot (1957). La consacrazione nel 1958 con L’amante pura, proprio sul set di quest’ultimo conosce l’attrice austriaca Romy Schneider con la quale inizierà una travolgente storia d’amore. Poi Delitto in pieno sole, L’Eclisse, Rocco e i suoi fratelli, Che gioia vivere, Le tentazioni quotidiane, Il Gattopardo, Il Tulipano nero, Parigi brucia?, La piscina, Zorro, pellicole che hanno segnato la storia del cinema internazionale. Comincerà poi una lenta stagione di declino, che coincide con Il ritorno di Casanova (1991), in cui interpreta il noto avventuriero veneziano, film che viene ben accolto dalla critica, ma che si rivela un fiasco al botteghino. Agli inizi del duemila Alain Delon ammette di fare i conti con la depressione: gli anni che passano gli pesano e non poco. Nel 2019 al Festival del Cinema di Cannes riceve la Palma onoraria alla Carriera.
Vita privata: tante tante donne
Alto 1.78 cm, per un peso di circa 75 kg, Alain Delon ha fatto capitolare diverse donne. Oltre alla già citata Romy Schneider, con cui vive una travolgente storia d’amore dal ’58 al ’64, è giusto nominare Nathalie Delon, con la quale convola a nozze proprio lo stesso anno della rottura con l’attrice nota per il ruolo di Sissi. Da Natalie avrà il suo primo figlio, Anthony Delon, che lo renderà nonno nel 1986 della modella Alyson Le Borges. Nel 1968 il divorzio, che coincide con l’inizio della relazione con l’attrice Mireille Darc conosciuta sul set di Addio Jeff. Altri flirt? Sylvia Kristel, Sydney Rome e Dalila Di Lazzaro e Anne Parillaud. Nel 1987 Alain Delon si è legato poi alla modella olandese Rosalie van Breemen, dalla quale ha avuto due figli: Anouchka Delon e Alain-Fabien Delon. Una vita ricca, intensa, vissuta ad alta velocità. Tra le tante passioni del divo francese: le automobili da corsa, i cani e gli abiti firmati.
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