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Alitalia, sono 21 gli indagati: “600mila euro in eventi e cene”

12/02/2020 18:50

Bancarotta fraudolenta aggravata, false comunicazioni sociali e ostacolo alle funzioni di vigilanza: le ipotesi di reato con cui si sono chiuse le indagini sulla gestione della compagnia Alitalia hanno fatto notificare il 415 bis agli indagati. Le persone chiamate a rispondere sono 21, tra vertici, ex componendi del consiglio di amministrazione, commissari e consulenti che si sono susseguiti negli anni. Tra questi, sono finiti nel libro nero anche Jean Pier Mustier, amministratore delegato di Unicredit, la vice presidente di Confindustria Antonella Mansi e l’ex commissario della compagnia, oggi neo-liquidatore di Air Italy Enrico Laghi.

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Alitalia, indagate 21 persone

Nelle indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria del comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma, oltre ai nomi già noti come quello di Montezemolo, di Ball Cramer e di Hogan, si è aggiunta anche la società Alitalia Sai per responsabilità amministrativa degli enti. Nell’inchiesta si analizzano circa tre anni della gestione della compagnia, dal 2014 al febbraio 2017. Nello specifico, Mustier e Mansi sono indagati in qualità di membri dell’allora consiglio di amministrazione; Laghi, invece, in qualità di consulente nonché di amministratore di Midco, la società che deteneva il 51% del capitali di Alitalia Sai.

Loro, insieme ad altre 16 persone, secondo la procura della bancarotta della compagnia di bandiera sono da considerare responsabili perché “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso” avrebbero commesso una serie di falsi per l’approvazione del bilancio dell’anno 2015. Nell’avviso di chiusura dell’indagine, infatti, si legge: “In tal modo, fornendo indicazione di dati di segno positivo difformi dal vero e consentendo il progressivo aumento dell’esposizione debitoria, cagionavano o comunque concorrevano a cagionare il dissesto della società, anche aggravandolo”.

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Alitalia, chiusa l’indagine

Secondo quanto raccolto finora, quasi 600mila euro di Alitalia sarebbero stati utilizzati dagli amministratori della compagnia per catering e cene di gala: questa è solamente una delle contestazioni che la procura di Civitavecchia rivolge a tre ex amministratori delegati, ovvero Silvano Cassano, Luca Cordero di Montezemolo, Marc Cramer Ball e al Cfo Funcan Naysmith. Secondo la procura, i quattro avrebbero “distratto e dissipato” risorse alla società per un totale di 597.609 euro: di questi, 133.571 sarebbero stati utilizzati “per spese di catering verso la società ‘Relais Le Jardin'” in occasione delle riunioni del Cda, 5.961 per “cene di gala in favore dalla società ‘Casina Valadier'” e 485.077 per organizzare quattro eventi aziendali che, seppur pagati inizialmente da Ethiad, sono poi stati indebitamente addebitati a Alitalia ‘Sai'”.

Enrico Laghi, invece, risulta essere indagato anche per falso in atto pubblico: “Nell’autodichiarazione resa in accettazione dell’incarico di Commissario straordinario di Alitalia Sai al Mise- scrivono i pm- dichiarava falsamente di non aver prestato attività di collaborazione professionale nei confronti della società Alitalia Sai nei due anni antecedenti alla dichiarazione dello stato d’insolvenza, nonostante avesse, nel settembre 2015, emesso parere su incarico della citata società”. Tutti e tre (Mustier, Laghi e Mansi), infine, sono accusati, in concorso con altri, di “ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza” di Enac, esponendo “fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica patrimoniale o finanziaria della società” e “occultando con mezzi fraudolenti fatti che avrebbero dovuto comunicare”.