Denise Pipitone oggi nuova inchiesta: la ex pm Maria Angioni è indagata per false dichiarazioni ai magistrati.
«Ho la certezza che Denise Pipitone sia viva e l’ho individuata. Ha un figlia», aveva detto in Rai, creando attorno a sé un rumoroso clamore mediatico a 17 anni dalla scomparsa della piccola Denise. Proprio la Angioni, infatti, era stata titolare del fascicolo di inchiesta nel primo anno di indagini a Mazara del Vallo dopo il rapimento della bimba. Ed anche sulla scorta delle sue recenti dichiarazioni, dritte a colpire la (presunta) negligenza dei suoi collaboratori all’epoca delle prime indagini, nei mesi scorsi sul giallo di Denise Pipitone la procura di Marsala è tornata ad indagare.
La ex pm Maria Angioni rischia il processo per false dichiarazioni ai magistrati
Si apprende in queste ore che l’indagine sulla Angioni si è conclusa. La ex pm oggi giudice del lavoro a Sassari rischia il processo per false dichiarazioni (quelle rilasciate ai media nelle ultime settimane). Sarebbe stata la Procura di Marsala, proprio quella in cui aveva lavorato, a notificarle l’avviso di conclusione delle indagini. A detta della Angioni all’epoca delle indagini, 17 anni fa, c’erano stati tentativi di depistaggio, connivenze e falle gravissime nell’inchiesta che hanno compromesso la possibilità di far luce sulla scomparsa di Denise. Sappiamo infatti tutti che il processo a Jessica Pulizzi si concluse con una piena assoluzione per insufficienza di prove a suo carico.
Alla Procura che l’aveva convocata perché a conoscenza dei fatti, la ex pm aveva confermato tutte le esternazioni fatte già a mezzo stampa nei mesi scorsi. Tuttavia gli elementi da lei forniti non hanno trovato riscontro oggettivo, di qui l’incriminazione per false dichiarazioni a pubblico ministero a cui è seguita una nuova convocazione in Procura, ma in veste di indagata. Nel corso dell’interrogatorio seguito all’avviso di garanzia, Angioni ha ribadito quanto affermato. Dopo il primo colloquio con gli inquirenti la Angioni aveva a sua volta presentato un esposto al Csm contro i colleghi di Marsala.
La lettera di Toni Pipitone che smentisce Piera Maggio
Dopo il video-appello di Piera Maggio all’ex marito Toni Pipitone, affinché cessi di rilasciare dichiarazioni inesatte a mezzo stampa sulla loro vita privata, l’uomo ha replicato con una intervista a Quarto Grado.
Toni Pipitone, che fino alla scomparsa di Denise era considerato suo padre biologico, a Quarto Grado ha dichiarato: “Amavo tantissimo la mia famiglia e i miei figli. Nel 1998 per rendere più agiata la loro vita ho trovato lavoro in Toscana”. Dopo il sequestro di Denise, “ero lacerato e disperato”.
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“La scomparsa di mia figlia Denise mi ha devastato la vita, mi ha spezzato il cuore. Amavo tantissimo la mia famiglia e i miei figli. Nel 1998 per rendere più agiata la loro vita ho trovato lavoro in Toscana. Sono partito perché volevo che stessero bene” ha detto Toni Pipitone . All’epoca si era trasferito in Toscana per lavorare come muratore: “Ogni mese inviavo dei vaglia, quasi l’intero compenso. Lavoravo tutto il giorno perché volevo far star bene la mia famiglia”. Quando è partito, il figlio suo e di Piera Maggio, Kevin, aveva 4 anni. Denise non era ancora nata. “Nell’estate del 1999 chiesi a mia moglie di trasferirsi in Toscana, volevo vivere la quotidianità, ma Piera non voleva lasciare la sua casa e non volle trasferirsi”.
Denise Pipitone: la verità di Toni, ex di Piera Maggio
Nella lettera poi ha riferito che all’epoca tornava a Mazara tre volte l’anno. “All’inizio del 2000 ho avuto notizia della gravidanza di Piera. Nel 2002 ritornai in Sicilia per ritirarmi dalla Toscana e non andare più via. Nel 2004 scomparve Denise e mi crollò il mondo addosso. Ho perso mia figlia, tutto. Ho sopportato un dolore che non auguro a nessuno, è stato molto straziante”.
Dopo il sequestro di quella che poi si è rivelata essere figlia di Piero Pulizzi, Toni Pipitone dice di avere affrontato un periodo molto difficile della propria vita. “Non guadagnavo più. Ero lacerato e disperato, mi sono sentito solo e abbandonato. Ero proprio distrutto. Sono rimasto in silenzio, ma mai assente in questa storia. Ho partecipato ai tre gradi di giudizio grazie al mio avvocato che per 17 anni mi ha sempre rappresentato e informato dei fatti e di tutto. Ho mantenuto sempre continui contatti”. Parole che di fatto vanno in antitesi con quelle di Piera Maggio, secondo cui l’ex coniuge non ha mai partecipato alla vita – né affettivamente né economicamente – di Kevin né al processo a carico di Jessica Pulizzi accusata del sequestro di Denise.