Vai al contenuto

Denise Pipitone «rapita da due gruppi di persone», l’ex pm parla di sinistre “sentinelle” a Mazara

17/05/2021 20:37

Denise Pipitone oggi, l’ex pm che condusse le indagini ha rilasciato nuove dichiarazioni a mezzo stampa. “Secondo la mia ipotesi più persone hanno collaborato al sequestro e ci sono stati più passaggi di mano della bambina”.

Queste le parole della dottoressa Maria Angioni intervistata aMattino Cinque. L’ex pm si occupò delle prime indagini (e fino al 2005) sulla scomparsa della piccola Denise, avvenuta a Mazara del Vallo il 1° settembre 2004. “Nei pressi del luogo in cui è scomparsa Denise”, ha aggiunto, “c’erano più persone appartenenti alla cerchia della famiglia allargata, e in molti hanno fatto qualcosa di sospetto. Questo ha ulteriormente complicato le indagini”.

Per la dottoressa Angioni, quindi, nel sequestro sarebbero intervenuti due gruppi di persone: “Mazara Del Vallo è piena di sentinelle, persone con la schiena attaccata al muro che sembra che non facciano niente ma guardano”.

DENISE PIPITONE RAPITORI SINISTRE SENTINELLE A MAZARA

Le “sentinelle” di Mazara del Vallo

“Dunque, se questa bambina è stata presa da persone mosse da passione, da rabbia, da odio è possibile che ci siano state sentinelle che hanno mandato il messaggio ad altre persone [..]”, ha precisato Maria Angioni. “Persone che volevano bene alla bambina e che sono intervenute in un secondo momento, prelevandola e portandola via, perché la bambina era in pericolo, perché la bambina, così com’era stata presa quel giorno, poteva anche essere presa in un momento successivo”.

Denise Pipitone appello della famiglia all’anonimo testimone: «Ci aiuti», seconda ‘taglia’ per chi darà notizie utili

Secondo la teoria dell’ex pm, questo spiegherebbe “perché c’era tanta gente sospetta. Tutti naturalmente hanno agito cercando probabilmente di prendere in giro gli inquirenti, sia quelli che l’hanno rapita per farle del male, sia quelli che li hanno bloccati e l’hanno presa e portata lontano, in modo che nessuno potesse farle del male. Ecco, solo così, con una ricostruzione complessa, si spiega perché ci fosse tanta gente che ha tenuto comportamenti che fanno pensare un inquirente: non erano comportamenti cristallini”.

DENISE PIPITONE RAPITORI SINISTRE SENTINELLE A MAZARA

«Sono stato e sono il suo papà»: parla Toni Pipitone, il padre (non biologico) di Denise

Parla per la prima volta davanti le telecamere colui il quale in questi 17 anni mai si era esposto mediaticamente. Si tratta di Toni Pipitone, l’ex marito di Piera Maggio. L’uomo, ex marito di Piera Maggio, non è il padre biologico della bambina che porta il suo cognome, ma all’epoca della scomparsa viveva con lei, il fratellino Kevin e Piera Maggio. “Sono stato e sono il suo papà, ha detto Toni ai microfoni di Quarto Grado.

“Abbiamo vissuto insieme dei momenti bellissimi ha dormito con me fino alla notte prima”. Toni ancora oggi considera Denise sua figlia e ricorda il giorno della sua scomparsa: “Ho preso subito la macchina e ho iniziato a girare per cercarla. Le piste all’inizio erano tante, si cercava nei pozzi, nei campi rom, ma sicuramente c’è stata una cattiva organizzazione delle indagini”. Toni Pipitone sente la mancanza di quella che un tempo è stata la sua bambina e si augura “di poter essere presente se e quando si ritroverà Denise”.

La guardia giurata e l’incontro con ‘Danàs’

La storia di Denise Pipitone tiene tutti con il fiato sospeso da settimane, anni ormai. Chi non si dà pace è Felice Grieco, la guardia giurata che nell’ottobre 2004 avvistò a Milano una bambina molto simile a Denise Pipitone in compagnia di una donna rom all’uscita di una banca. Come ha più volte riferito a mezzo stampa, all’epoca lui riuscì solo a chiamare la polizia e la donna, accortasi di esser stata notata, scappò via. Non fermò quella bimba, in tutto identica alla bambina siciliana scomparsa poche settimane prima di quell’incontro.

Intervistato a Storie Italiane, l’uomo ha spiegato di avere un grande senso di colpa per non aver bloccato quella donna. “La dovevo fermare, mi sarei tolto ogni dubbio. Chiesi di inventare una scusa per poterlo fare, mi dissero di no. Ero nervoso, non sapevo come agire. Se l’avessi bloccata e non era lei sarei finito nei guai. Già solo per il video ho subito perquisizioni a casa, il sequestro di tutto il materiale informatico…”. (Continua dopo la foto)

DENISE PIPITONE RAPITORI SINISTRE SENTINELLE A MAZARA

“Quando è arrivata la pattuglia chiedendomi dove si trovasse la bambina gli ho fatto presente che, dato il tempo passato, il gruppo era andato via. Chiesi alla poliziotta se le potevano interessare i filmati che avevo fatto e glieli ho mostrati. Lei è sbiancata e ha invitato per radio i colleghi a fare controlli a tappeto, ma tutto il gruppo era sparito senza lasciare traccia”, ha aggiunto. Potrebbe interessarti anche —> Denise Pipitone lettera anonima: testimone vide la bimba nell’immediatezza del sequestro, attenzione su due nomi

 

Continua a leggere su UrbanPost