Ormai è ufficiale, Valentino Rossi si ritira dalla MotoGP a fine stagione. Il “Dottore” concluderà con questo Gran Premio la sua carriera sulle due ruote. A dare la notizia ai suoi tifosi, i quali sono rimasti completamente senza parole, è stato lo stesso Valentino durante una lunga conferenza stampa indetta in queste ore a Spielberg. Dopo aver annunciato le sue decisioni sul suo futuro, il campione delle due ruote è stato salutato con un lungo applauso e una standing ovation da parte dei giornalisti presenti. Poi Vale ha abbracciato e ringraziato anche tutto il suo team che gli è vicino da anni.
MotoGP, Valentino Rossi si ritira a fine stagione: le parole del pilota
Valentino Rossi si ritira dalla MotoGP a fine stagione e ha parlato dei suoi piani per il futuro durante la lunga conferenza stampa indetta a Spielberg. Il “Dottore”, visibilmente commosso, come riportato da Sky Sport, ha ammesso: «È dura, ma mi ritirerò al termine della stagione in corso. È stata una decisione difficile, avrei voluto gareggiare per altri 25 anni, ma non è possibile: nello sport i risultati fanno la differenza. Mi sarebbe piaciuto correre nel mio team con mio fratello, ma va bene così. Penso che nel 2022 correrò con le macchine, resterò un pilota per tutta la vita, cambierò solo da moto ad automobili». Poi ha aggiunto: «Mi mancherà la vita di atleta, le emozioni di correre in MotoGP e tutto il mio team. E poi la sensazione che si prova la domenica mattina prima della gara, quando hai paura ma sai che alle 2 in punto scenderai in pista. Sarà difficile».
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Un addio doloroso e sofferto
Valentino Rossi ha deciso di dire addio alle due ruote e durante la conferenza stampa ha ammesso: «Rimpianti? Non ne ho. Correre con Ducati è stato difficile, ma è stata comunque una grande sfida. Pilota italiano su moto italiano, se fossimo riusciti a vincere sarebbe qualcosa di storico». Poi ha aggiunto: «Sono un po’ triste di non avere vinto il decimo campionato ma specialmente perchè penso lo meritassi per il mio livello e la mia velocità. Ma va bene così, penso di potermi non lamentare della mia carriera. Tre campionati sono i più importanti della mia carriera: 2001, 2004, 2008, quando mi davano già per vecchio». >> Altre news dal mondo dello sport