Con l’aumento dei contagi da coronavirus sono 12 le regioni che rischiano di diventare zona rossa. Una tra le misure stabilite per la zona rossa è quella di chiudere le scuole, procedendo con la didattica a distanza. L’ultimo DPCM valido fino al prossimo 6 aprile stabilisce infatti che nelle zone rosse avvenga la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Molti genitori e studenti però non accettano questa modalità di frequenza e in tutta Italia si attivano con proteste e flash mob contrari alle scuole chiuse.
Scuole chiuse zona rossa i disagi di genitori e studenti
A Cinisello Balsamo in Provincia di Milano genitori e alunni hanno organizzato un flash mob contro la chiusura delle scuole. “Didattica a distanza e smart working stanno creando seri problemi. Certamente i numeri dei contagi fanno paura. Tuttavia anche il futuro dei nostri ragazzi ci preoccupa. Non possono essere loro a pagare il prezzo della pandemia”. Così hanno protestato i genitori degli studenti costretti a seguire le lezioni da casa.
Quello che chiedono i genitori è che i loro figli non siano costretti a vivere da emarginati, costretti a confrontarsi con il display di un computer invece che con delle persone in carne e ossa. Dello stesso avviso anche una madre-insegnante: “Non ci rendiamo ancora conto del danno psicologico che questa situazione sta creando ai nostri figli. I giovani hanno bisogno di stare tra coetanei. Tutti noi ricordiamo i nostri 15-16 anni, perché sono gli anni che ci formano come persone. Cosa ricorderanno i nostri ragazzi della loro adolescenza? Uno schermo?”.
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Proteste in tutta Italia per le scuole chiuse
Anche a Cremona almeno una quarantina di genitori, insegnanti e studenti si sono radunati per contestare la didattica a distanza. “Un anno di pianti che non vediamo”. Così ha esordito una madre, esprimendo il profondo disagio che vede negli occhi di suo figlio da un anno a questa parte.
Un altro luogo di protesta è il Piemonte. In questi giorni si moltiplicano le iniziative di mobilitazione, come lezioni in piazza e flash mob, a Torino come in molte altre zone della regione per far passare il messaggio che “la scuola non si chiude, si cura”.>>Tutte le notizie