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Sondaggio Termometro Politico: effetto riaperture sul consenso di Draghi

21/05/2021 16:11

I sondaggi politici oggi certificano l’effetto riaperture sul consenso per il premier Mario Draghi, in ulteriore crescita. Stando all’ultima rilevazione di Termometro Politico il presidente del Consiglio gode della fiducia (ampia) della maggioranza degli italiani. Quanto alle intenzioni di voto per i partiti, il sondaggio rivela la “guerra” per la seconda piazza all’inseguimento della Lega di Matteo Salvini, che resta prima. Il sondaggio è stato realizzato con metodo Cawi, 3.200 interviste raccolte tra l’18 e il 20 maggio 2021. (continua a leggere dopo la foto)

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Effetto riaperture sul consenso di Draghi

Le riaperture annunciate, la campagna di vaccinazione a pieno ritmo e il calo dei contagi, fanno crescere la fiducia degli italiani nel premier Draghi. Il presidente del Consiglio raccoglie così il gradimento del 54,8% degli intervistati.

Sondaggi politici oggi, Termometro Politico: intenzioni di voto per i partiti al 21 maggio 2021

Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico vedono la Lega in calo al 22,6%, il Pd in rialzo al 19,8% e Fratelli d’Italia stabile al 18,7%. Perdono terreno sia il M5S (15,7%) che Forza Italia (6,4%). Nelle retrovie si segnalano due sorpassi: Sinistra Italiana (3,2%) ai danni di Azione (3,1%) e +Europa (1,4%) sui Verdi (1,3%). Italia Viva tocca quota 3% mentre il Partito Comunista è stabile all’1%.

Lo scenario politico

Da tutte le ultime rilevazioni emerge chiaramente come lo scenario politico italiano sia in forte movimento. E se per il momento è più appariscente ciò che accade a sinistra dello schieramento, è ormai certo che prima delle amministrative anche a destra accadrà presto qualcosa d’importante. Il calo della Lega e la costante crescita di Fratelli d’Italia –  per alcune rilevazioni persino davanti al Pd – sono un dato di fatto ormai consolidato da alcuni mesi. La formula del centrodestra attuale è logora e i malumori si sentono sia sul versante di centro, leggi Forza Italia, sia all’estrema, con Fdi che scalpita per un ruolo più importante, nonostante sia divisa degli alleati storici nel sostegno al governo Draghi.

A sinistra invece, dopo l’annuncio in “pompa magna” della discesa in campo di Conte come leader, la transizione M5S si è arenata sugli scogli di un difficile scontro con Rousseau e Casaleggio, tra questioni economiche in sospeso e carte bollate. Se non bastasse, l’asse con il Pd che ha retto tutto il periodo del Conte bis senza particolari scossoni, vacilla pericolosamente sulle alleanze per le elezioni amministrative. Da Virginia Raggi a Chiara Appendino, da Roma a Torino, i “totem” a 5 Stelle rischiano di mandare in frantumi il lavoro di cucitura sinora svolto da Letta e Conte.