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Il Prof. Guido Rasi: “Terza dose di vaccino obbligatoria per i docenti”

02/11/2021 16:20

Il professor Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Ema, non si è risparmiato: da gennaio si dovrebbe valutare un’estensione della terza dose di vaccino a tutti. “Bisogna essere pronti alla proroga, perché ogni tentennamento sarebbe un disastro“. (Continua dopo la foto)

“È assolutamente logico. Il ministro ha detto una cosa giustissima: vediamo i numeri. Il nostro è un equilibrio fragilissimo, serve un monitoraggio molto stretto, un po’ di preoccupazione c’è -ammette Rasi-. Vero è che come nuovi casi e ricoveri cresciamo meno di altri Paesi, abbiamo una situazione migliore e abbiamo forse la migliore performance in termini di vaccinazione. Se ci comportiamo bene, se continuiamo con il Green pass, se continuiamo con le mascherine, allora lo manteniamo questo equilibrio. Però è fragile. Si tratta di un problema serio, sette milioni di non vaccinati sono tanti, è una piccola nazione”. (Continua dopo la foto)

Terza dose vaccino a gennaio Guido Rasi: “Obbligo necessario”

“Abbiamo due scenari di fronte: stabilizzare la situazione epidemiologica che stiamo vivendo e sarebbe ottimo. O, al contrario, assistere a un peggioramento: guardi Trieste, essendo, come dicevo, un equilibrio fragile, sono state sufficienti delle manifestazioni non regolamentate dal punto di vista delle misure contro la diffusione del contagio per mettere in crisi un’intera città, il pronto soccorso, l’ospedale. Non si può sbagliare nulla. Se non manteniamo questo equilibrio, bisogna prendere dei provvedimenti. Ricordiamoci sempre che tollerando il non rispetto delle regole contro il Covid di chi manifesta, causeremmo un aumento dei contagi tale da impedire alle persone di andare allo stadio, a teatro, al cinema, al ristorante. Non sarebbe giusto”. La strada da seguire per Rasi è una: “Estendere le obbligatorietà a tutte le persone che sono esposte al pubblico. Sì, anche gli insegnanti se i numeri, nelle prossime settimane, dovessero dirci che è necessario. Sia chiaro: non si può decidere sulla base dell’andamento dei contagi settimanale, bisogna fare una valutazione attenta e ponderata”.

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