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Addio Pablito, con te si spegne il ricordo di un’Italia che abbiamo tanto amato

10/12/2020 16:04 - Aggiornamento 19/02/2024 13:29

“Fallo su Oriali. Battuta la punizione, cross di Gentile… Gol! Ha segnato Rossi!”. La voce emozionata di Nando Martellini accende la sera dell’11 luglio 1982, quando PaoloPablito” Rossi al 57′ sblocca il risultato di Italia-Germania, finale dei Campionati Mondiali di Calcio. In tribuna d’onore, a fianco del Re di Spagna, il presidente Sandro Pertini esulta. Il Mundial ’82 si tingerà tutto d’azzurro, anche con i gol di Tardelli e Altobelli.

paolo rossi

«Palla al centro per Müller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finito! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo!!!» urla Martellini, quasi in lacrime per la gioia. Pablito, incoronato capocannoniere, con i suoi gol è il principale artefice di questo grande successo italiano. E la gioia del presidente Pertini, che abbraccia il re di Spagna, è incontrollabile. Il trionfo di un’Italia “pop” che sapeva ancora sorridere e guardare al futuro con speranza, nonostante gli anni di piombo non ancora archiviati, l’inflazione galoppante e la prima grande “ristrutturazione” industriale in arrivo.

Avevo 11 anni eppure ricordo quella calda sera di luglio come fosse ieri. Per me che preferivo il ciclismo al calcio, fu come scoprire un mondo nuovo e bellissimo. La gioia incontenibile di una nazione, le bandiere alle finestre e i clacson impazziti anche in un piccolo paese quale era quello dove sono cresciuto. La sorpresa e l’orgoglio di sentirsi bene nel dire semplicemente: “Viva Italia!” 

Ciao Pablito, con te si spegne il ricordo di un’Italia che abbiamo amato tanto. Ma non tramonta la speranza di poter tornare un giorno a gioire delle nostre vittorie, fatte di talento e squadra, non solo nel calcio. Come in quella magica sera di luglio a Madrid.

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