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Media sondaggi Termometro Politico: la Lega tocca un nuovo minimo, è al 21,9%

04/05/2021 18:18

La Lega tocca un nuovo minimo, è al 21,9%. Questi in sintesi i dati dell’ultima media sondaggi di oggi elaborata da Termometro Politico. La settimana dal 26 aprile al 2 maggio 2021 mette a confronto le rilevazioni di sette istituti: SWG, la stessa Termometro Politico, Tecnè, EMG, Piepoli, Ipsos, Index. (continua a leggere dopo la foto)

Media sondaggi oggi, Termometro Politico: le intenzioni di voto

Nell’ultima settimana non ci sono grandi novità sul versante delle intenzioni di voto. È però continuato lo stesso trend in atto da alcuni mesi e che vede la Lega calare lentamente ma in modo quasi costante, ritornando ai valori del 2018.

Il partito di Salvini negli ultimi 7 giorni è sceso al 21,9%, perdendo altri decimali rispetto alla settimana precedente. Non si è però verificato un aumento parallelo di Fratelli d’Italia, che è sempre al 18,1%, mentre Forza Italia guadagna uno 0,1% portandosi al 7,2%. Nel centrosinistra migliora marginalmente il PD, che va al 19,2%, ma non il Movimento 5 Stelle, che rimane fermo al 17,1%.

Buone notizie invece per Italia Viva, che passa dal 2,2% al 2,5%, grazie a EMG che come sempre è molto generoso con il partito di Renzi. Bene anche gli ex partiti di LeU, che vanno dal 3,3% al 3,4%. Stabile invece Azione al 3,2%.

Sondaggi e scenario politico

Da tutte le ultime rilevazioni emerge chiaramente come lo scenario politico italiano sia in forte movimento. E se per il momento è più appariscente ciò che accade a sinistra dello schieramento, è ormai certo che prima delle amministrative anche a destra accadrà presto qualcosa d’importante. Il calo della Lega e la costante crescita di Fratelli d’Italia sono un dato di fatto ormai consolidato da alcuni mesi. La formula del centrodestra attuale è logora e i malumori si sentono sia sul versante di centro, leggi Forza Italia, sia all’estrema, con Fdi che scalpita per un ruolo più importante, nonostante sia divisa degli alleati storici nel sostegno al governo Draghi.

A sinistra la transizione del Pd sembra avviata verso un percorso definito. Letta vuole anestetizzare le correnti interne ai Dem che da anni lacerano il partito. Ma se il ritorno al “centralismo democratico” sembra più un’utopia che altro, la possibilità di un dialogo interno e non solo sulle alleanze nel campo del centrosinistra, appare decisamente più concreta. Poi c’è la nuova “rivoluzione” 5 Stelle, con il duo Conte-Grillo che dopo la rottura con Casaleggio pronto a sacrificare il nome (e forse anche qualche “pezzo grosso”) per lanciare “Italia più 2050”, la creatura futuristica che ha più l’aspetto di un contenitore che quello di un partito. E che rispolvera il termine “compagni”: un avviso a Letta, “concorriamo sullo stesso terreno”.

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