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Quali Regioni rischiano di tornare in zona gialla la prossima settimana

15/07/2021 10:56

Variante Delta, festeggiamenti post vittoria agli Europei, calo di attenzione: sono numerose le variabili da considerare quando si legge l’aumento dei casi avvenuto negli ultimi giorni. Secondo il bollettino di ieri, infatti, l’Italia è passata da 1.534 nuovi casi a 2.153 in sole 24 ore. Proprio per questo il governo potrebbe decidere di optare per una stretta già a partire dalla prossima settimana, quando alcune Regioni potrebbero essere costrette a effettuare un cambio di colore ed entrare in zona gialla.

cambio colore regioni

Cambio colore regioni, quali potrebbero entrare in zona gialla

L’esecutivo, intanto, sta valutando anche l’ipotesi di estendere l’utilizzo del green pass anche a luoghi che, fino adesso, non hanno preteso la certificazione. Si parla infatti di trasporti, teatri, cinema e spettacoli. Una delle motivazioni dietro a questa decisione è proprio l’aumento dei nuovi casi. E’ possibile, infatti, che in seguito al monitoraggio atteso per domani alcune Regioni siano costrette a tornare in zona gialla. In quei territori quindi i cittadini sarebbero costretti a rimettere le mascherine all’aperto e a rispettare lo stop dei locali al chiuso. Tuttavia, c’è un altro elemento da considerare: con l’avanzamento della campagna vaccinale, si potrebbe optare per un cambiamento dei criteri del cambio colore, dando maggiore rilevanza all’occupazione dei posti letto in ospedale.

Analizzando i dati, e più nello specifico l’incidenza, le regioni che risultano essere più a rischio zona gialla sono il Veneto, la Sicilia, la Sardegna e la Campania. Il territorio guidato dal presidente Luca Zaia, infatti, oggi risulta avere un’incidenza di 19,5 casi ogni 100 mila abitanti. Per questo è probabile che possa arrivare oltre la soglia dei 50 casi ogni 100 mila entro agosto. Il tasso di ricoveri, però, è pari allo 0,8% nelle terapie intensive e dello 0,7% nei reparti ordinari. E’ difficile, quindi, immaginare che nel giro di qualche settimana possa superare le soglie del 20% e del 30%. Lo stesso vale per le altre regioni: la Sicilia registra 25,4 casi ogni 100 mila abitanti, e ha il 3,1% delle terapie intensive occupate.

La Sardegna, invece, è a 21 casi ogni 100 mila, ma solamente lo 0,5% delle rianimazioni sono occupate. Infine, la Campania è a 20,8 ogni 100 mila, e ha il 2,4% di occupazione dei posti letto.

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Cambio colore regioni, le nuove regole

In realtà, la legge già prevede un cambiamento: secondo l’ultimo decreto Riaperture del 22 aprile, infatti, anche una Regione che supera i 50 casi ogni 100 mila abitanti potrà rimanere in zona gialla (e non entrare in quella rossa) nel caso in cui il tasso di occupazione delle terapie intensive resti inferiore al 20% e quello dei ricoveri ordinari sotto al 30%. Come sottolinea il testo, infatti, in zona gialla entrano le Regioni “nei cui territori alternativamente: 1) l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti. 2) l’incidenza settimanale dei casi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti e si verifica una delle due seguenti condizioni.

2.1) il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; 2.2) il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 20 per cento”. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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