Elezioni Quirinale 2022 – «Non c’è dubbio che il mio sistema di relazioni sia formidabile, ed è altrettanto vero che io provi una certa soddisfazione nell’indirizzare gli eventi. Ma il potere nella sua forma più pura e volgare non fa per me». Comincia così la lunga intervista di Fabrizio Roncone a Goffredo Bettini, 69 anni, figlio dell’avvocato Vittorio, nobile e gran proprietario terriero e di Wilde, che in prime nozze aveva sposato diciassettenne il principe musulmano Xhemal Rexa, nipote del pascià. «Papà, quando ero bambino, mi faceva leggere Dostoevskij. Avrei preferito ascoltare qualche favola, invece sentivo parlare solo di politica», ha spiegato l’esponente dei Dem.
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Elezioni del Quirinale 2022, Bettini: “Per il Colle ci sono solo due strade possibili”
A Goffredo Bettini tanti riconoscono un intuito politico formidabile. Alla domanda “È vero che con Conte state cercando un’intesa per portare al Quirinale Letizia Moratti?”, il 69enne ha risposto così: «Solenne sciocchezza. Conte voleva solo commentare la relazione di Enrico Letta, nella direzione del partito: che io, tra l’altro, ho trovato molto bella. Le cose certe sono altre». A proposito della candidatura di Berlusconi, invece, ha detto al «Corriere della Sera»: «Il personaggio, dato oggettivo, è profondamente divisivo. E a lungo lo è stato anche in Europa. Quindi è l’esatto contrario di ciò che ci si aspetta da un presidente della Repubblica. Purtroppo, Meloni e Salvini non hanno il coraggio di dirglielo esplicitamente. Si sono limitati a chiedergli i numeri di cui dispone, ma — in questo modo — si sono incartati. Berlusconi non dirà mai: 505 voti non ce l’ho. Continuerà invece a cercarne. Bloccando così il centrodestra fino alla terza votazione». E ancora: «Su Berlusconi non faccio spallucce. Dobbiamo vigilare. Perché la rappresentanza parlamentare è incerta, a decine, in tutti i partiti, sanno che non verranno rieletti, c’è un ingovernabile e gigantesco gruppo Misto. Il rischio che racimoli un po’ di voti, insomma, c’è. La pratica Berlusconi va espletata con cura».
“La seconda è obbligata. O chiediamo a Mattarella di accettare un altro mandato. Oppure verifichiamo la disponibilità che Draghi ha lasciato intuire”
Per Bettini sono due le strade percorribili: «La prima: la politica prende atto che l’emergenza non è affatto finita né sul piano sanitario, né sulla messa a punto del Pnrr. Quindi ha uno scatto, va da Draghi e gli propone un patto di un anno: sarai più solido, non facciamo più i capricci dell’ultimo mese e, in Parlamento, variamo una nuova legge elettorale di stampo proporzionale…». E al Quirinale? «Occorre individuare una figura di alto profilo capace di guidare la transizione del Paese dall’uscita dell’emergenza alla ricostruzione di un sistema politico più equilibrato. A questa operazione dovrebbe collaborare soprattutto Salvini. Ha un interesse preciso. Nei consensi lui scende, la Meloni sale, Berlusconi s’è ripreso la scena: ha l’occasione di diventare il vero kingmaker», ha dichiarato sempre nell’intervista al «Corriere» il politico. E se la prima operazione non andasse in porto? «La seconda è obbligata. O chiediamo a Mattarella di accettare un altro mandato. Oppure verifichiamo la disponibilità che Draghi ha lasciato intuire». Leggi anche l’articolo —> Corsa al Quirinale, Berlusconi e i primi dubbi sui numeri: lo scenario a sorpresa in caso di flop