Cosa vuol dire la circolare esercito italiano che parla di addestramento al «warfighting»? Che è pronto l’intervento nostro in Ucraina? Il documento dello Stato Maggiore con data 9 marzo 2022, possiamo dirlo senza troppi giri di parole, ha messo in allarme i cittadini, che ora si interrogano sul suo vero significato. I titoli ad effetto con cui la notizia è stata data rendono legittima la preoccupazione. Nel documento in cui si legge: “Valutare con attenzione i congedi anticipati, reparti in prontezza operativa alimentati al 100%. Provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”. Significa che è imminente un intervento della Nato a Kiev? Cerchiamo di fare chiarezza.
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La circolare dell’esercito italiano significa un intervento in Ucraina? Tutta la verità
Tanto per cominciare, la circolare dello Stato Maggiore dell’Esercito italiano del 9 marzo fa riferimento ai «noti eventi e alle evoluzioni sullo scacchiere internazionale»; dunque allude direttamente al conflitto tra Russia e Ucraina. Nel testo, che è rimbalzato da un quotidiano all’altro, si legge: “Valutare con attenzione i congedi anticipati, reparti in prontezza operativa alimentati al 100%. Addestramento orientato al warfighting. Provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”. Praticamente si danno informazioni di carattere tecnico come addestramento e sistemi di arma. Ma si chiede anche ai militari di valutare con attenzione la richiesta di congedi anticipati. C’è un motivo preciso: lo scopo è quello di “effettuare ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possano essere disponibili”. Deve essere quindi assicurata al Paese la prontezza del comparto. Inoltre si consiglia anche di evitare “il frazionamento delle unità e di valutare tutte le richieste sul territorio nazionale che dovranno essere avallate a livello centrale”.
Finora l’Occidente non si è esposto militarmente
Finora, l’Occidente non si è esposto militarmente proprio per evitare una terza guerra mondiale. Ue e Stati Uniti hanno deciso di colpire la Russia attraverso sanzioni sempre più severe. Ora questa circolare cambia le carte in tavola? A far chiarezza Riccardo Alcaro, analista dello Iai, che ha spiegato a «Money» in quale caso la Nato deciderà di intervenire militarmente. “Ci sono due scenari (…). Nel primo caso, l’Alleanza Atlantica viene colpita dalla Russia con l’uccisione di personale Nato o bombardamenti sui confini. In questo caso scatta l’articolo 5 e parte l’intervento. Nel secondo caso è la Nato ad attaccare per prima. Questo potrebbe accadere se i leader occidentali, soprattutto il presidente Biden, arrivassero a considerare la pressione insopportabile. Ad esempio se la campagna militare russa si stabilizzasse con razzi, aviazione (ancora poco utilizzata) e bombardamenti contro le città ucraine. Si tratta della stessa tattica utilizzata dalla Russia in Siria, dove gli ostacoli militari e civili sono stati ridotti in macerie”, ha chiarito l’esperto.
Chiarimenti sulla circolare dell’esercito italiano dallo Stato Maggiore
La circolare in questione quindi non indicherebbe un ingresso dell’Italia nella guerra ucraina. È un documento “ad esclusivo uso interno di carattere routinario”. Così lo Stato Maggiore dell’Esercito ha definito infatti la “lettera che sta circolando su alcune chat di messaggistica istantanea” relativa alla situazione internazionale. Un testo, prosegue lo Stato maggiore, “con cui il Vertice di Forza Armata adegua le priorità delle unità dell’Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale. Trattasi dunque di precisazioni alla luce di un cambiamento che e’ sotto gli occhi di tutti”. Leggi anche l’articolo —> Guerra in Ucraina, Bonino brutale su Putin: «Le sue ossessioni…»