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Covid, Sileri: “Spostamenti tra regioni? Solo quando varianti circoleranno meno”

11/02/2021 12:52

Spostamenti tra regioni, interviene anche il viceministro uscente alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Potremo avere un liberi tutti quando le varianti circoleranno meno e quando gran parte della popolazione sarà vaccinata”, dice ai microfoni di Radio Cusano Campus. Mentre sull’apertura serale dei ristoranti è più possibilista: “Secondo me è possibile nelle aree gialle, mentre serve ancora cautela sugli spostamenti tra regioni”, ribadisce nell’intervista che tocca molti temi, dal lavoro al ministero nei giorni di attesa per il nuovo governo Draghi al vaccino AstraZeneca.

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Ritorno alla normalità, spostamenti tra regioni e riapertura dei locali

Sul ritorno alla normalità Sileri è molto prudente. “Una volta che hai fatto il vaccino non cambia nulla rispetto a prima, perché nei giorni immediatamente successivi al vaccino non hai un’immunità, quindi devi mettere in atto le stesse precauzioni di prima. Anche discutere di patentino per la vaccinazione è prematuro. Il soggetto vaccinato deve rispettare le precauzioni che rispettano gli altri”.

Poi il passaggio sulle riaperture, dal via libera agli spostamenti tra regioni all’apertura di ristoranti e bar alla sera. “Potremo avere un liberi tutti quando le varianti circoleranno meno”, dice Sileri. Il via libera ci potrà essere “quando gran parte della popolazione sarà vaccinata. In mezzo – sottolinea il viceministro alla Salute – ci sono tante tonalità di grigio.

Man mano che si va avanti con la vaccinazione – afferma Sileri – devono esserci riaperture, sempre pronti a fare passi indietro laddove ci fossero problemi a livello locale come sta accadendo in Umbria. Un’apertura serale dei ristoranti secondo me è possibile nelle aree gialle, mentre serve ancora cautela sugli spostamenti tra regioni”.

Sileri e il lavoro al ministero della Salute in attesa del nuovo governo Draghi

Sul lavoro al Ministero in attesa della formazione del nuovo governo, Sileri si dice tranquillo in attesa del passaggio di consegne. “Continuiamo a lavorare fino all’ultimo giorno, poi vediamo questo nuovo governo come si forma e come sarà”, ha detto alla radio romana. “Siamo pronti al passaggio di consegne. Il lavoro è stato impostato, certo alcune cose potevano essere fatte meglio, ma ci siamo ritrovati in una situazione molto particolare che ha interessato non solo l’Italia, ma tutto il pianeta”.

Poi il passaggio sul via libera M5S al governo Draghi. “Su Rousseau – ha dichiarato – voterò sì al governo Draghi, l’Italia ha bisogno di soluzioni e non di problemi. Si tratta di un governo di unità nazionale, in cui tutti devono pensare ed agire nel rispetto degli altri. Sarebbe stato bello poter vedere questa coesione anche mesi fa, quando è arrivata la pandemia”.

I vaccini anti Covid e il mea culpa della presidente Ue, Von der Leyen

Il viceministro uscente alla Salute ha parlato anche del mea culpa della presidente Ue Von der Leyen sui vaccini. “Giusto riconoscere quando ci sono degli errori”, ha detto. “Serve sempre un cauto ottimismo nel fare gli annunci, soprattutto in una situazione come questa in cui è sempre possibile un intoppo, anche semplicemente nella filiera produttiva. L’errore più grave che si può fare è cedere all’ottimismo, serve un sano realismo. Questo è un percorso che gli Stati devono fare insieme, dalla produzione fino alla distribuzione, ma soprattutto il monitoraggio per monitorarne l’efficacia laddove ci sono eventuali varianti”.

Sul vaccino AstraZeneca Sileri, come anche alcuni tra i più noti virologi, sgombra il campo da equivoci. “E’ un vaccino autorizzato, efficace e sicuro. La dimostrazione è che l’Oms ha detto che può essere usato su tutti. Noi abbiamo messo il limite dei 55 anni, ma è un vaccino esattamente sovrapponibile agli altri, con l’unica differenza che la seconda dose è raccomandata farla 12 settimane dopo la prima. L’unico neo che sembrerebbe essere oggi presente è che questo vaccino sembrerebbe meno efficace per la variante sudafricana, ma ancora non è certo che sia così e al momento in Italia non abbiamo questa variante. Attenzione a non creare quell’onda di insicurezza immotivata su uno dei vaccini”. >> Le notizie sul Covid in Italia